ARATO di Sicione, il giovane
Figlio di Arato di Sicione. Il padre lo mandò ambasciatore prima, e poi ostaggio, ad Antigono Dosone quand'era imminente l'alleanza fra Achei e Macedoni. Durante la guerra di Filippo V contro gli Etoli, fu stratego della lega achea (219-18 a. C.). Visse all'ombra del padre e, come il padre, fu in contrasto, specialmente nel 214, col re Filippo. La nostra tradizione (Plutarco e Livio) accusa Filippo d'avergli sedotta la moglie Policratea e di averlo avvelenato. Certo è che egli morì ancor giovane, e, pare, dopo un periodo di delirio e di furie. Nato al più tardi nel 249 (poiché non si poteva essere stratego prima dei trent'anni), si dev'essere separato dalla moglie Policratea, nel 213. È congettura verisimile che da questa Policratea sia nato a Filippo quel Perseo contro cui combatteranno i Romani.
Bibl.: Vedi la voce achea, lega; e, per la congettura su Perseo, J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., IV, II, Berlino 1927, p. 140.