ARANGO Y ESCANDÓN, Alejandro
Nato a Puebla (Messico) nel 1821; trascorse la sua infanzia a Madrid. Pure essendo un fervente patriota, non comprese bene la situazione politica del Messico, convinto com'era che il suo paese potesse progredire solo con un regime analogo a quello coloniale. Tuttavia, amico personale di José Luis Mora, riconobbe l'importanza della politica liberale da lui propugnata. Membro del Consiglio di stato dell'imperatore Massimiliano e della giunta convocata per decidere sulla sua abdicazione, cercò di impedire che ciò avvenisse. Fu direttore dell'Accademia messicana e corrispondente di quella spagnola. Scrisse un Ensayo historico (2ª ed., Messico 1866), che, quantunque sia stato superato nel 1925 dallo studio che sul medesimo argomento scrisse Aubrey F. G. Bell, Menéndez y Pelayo considerò a suo tempo come il miglior libro su Fray Luis de León. Compose poesie d'impeccabile fattura classica e d'ispirazione religiosa e patriottica, e tradusse il Cid di Corneille, e poesie del Vittorelli, del Parini, del Frugoni e del Carrer. Morì nel 1883.