Chačaturjan, Aram Il´ič
Compositore georgiano di origine armena, nato a Tiflis (od. Tbilisi, Georgia) il 6 giugno 1903 e morto a Mosca il 1° maggio 1978. Nell'arco della sua lunga carriera ha scritto a più riprese per il cinema sovietico, mettendo a frutto nella musica per film le originali combinazioni di melodie, ritmi, giri armonici e atmosfere modali tipici del Caucaso con forme compositive occidentali che aveva sperimentato nella produzione sinfonica e in quella, rilevante, per il balletto e il teatro.
La formazione musicale di Ch. trasse inizialmente spunto dalle atmosfere sonore della città natale, dove ebbe occasione di ascoltare i canti, le danze, le forme strumentali tipiche dei repertori popolari transcaucasici. In quei primi anni suonò il piano e il corno tenore a Tbilisi, poi studiò biologia a Mosca e infine violoncello e composizione all'Istituto statale di musica Gnesiny e al Conservatorio (con N.A. Mjaskovskij, R. Glière, S.N. Vasilenko). Nel 1937 divenne presidente della sezione di Mosca dell'Unione dei compositori sovietici, ma fu rimosso dall'incarico dieci anni dopo per contrasti con i responsabili della politica culturale del Partito comunista. Docente di composizione all'Istituto Gnesiny dal 1950 e al Conservatorio statale di Mosca dal 1952, fu ufficialmente riabilitato nel 1958. Lo stile compositivo di Ch., tanto nelle musiche destinate alla sala da concerto quanto in quelle per il cinema, il teatro e il balletto, è caratterizzato dal riferimento ai repertori popolari transcaucasici, con tipici elementi di complessità armonica e melodica, salti tonali, ritmi raffinati, melismi, la preferenza per determinati intervalli. Mentre le prime composizioni richiamavano i grandi modelli del primo Novecento come C. Debussy, B. Bartók, S.S. Prokof′ev e I.F. Stravinskij, con la maturazione del percorso integrò sempre più marcatamente i tratti caratteristici orientali con le forme compositive classiche della musica occidentale, nelle quali inserì anche stilizzazioni di danze e canti tradizionali. La strumentazione, prevalentemente occidentale, imitava talvolta le sonorità della musica popolare orientale, in particolare delle percussioni. Negli anni Trenta le composizioni folcloristiche per orchestra e per il cinema si ispiravano ai dettami del realismo socialista e alle direttive staliniane sulla valorizzazione delle culture nazionali (concerto per piano e orchestra, 1936). Come in altri lavori orchestrali, un riferimento a temi di interesse politico è rilevabile nella prima sinfonia (1935), dedicata al 35° anniversario della fondazione dell'Armenia sovietica, così come nella seconda (1943), sugli eventi della guerra, e nella terza (1947), dedicata al trentennale della Rivoluzione d'ottobre e peraltro oggetto di espliciti attacchi da parte dei vertici del partito. Importanti, anche come vocabolario di base per le colonne sonore, le numerose rielaborazioni di canti popolari armeni. Ch. fu inoltre autore di musiche di scena per diversi lavori teatrali, nonché dell'inno nazionale armeno (1944).Aveva realizzato la prima colonna sonora per il film Pepo (1934) di Amo I. Bek-Nazarov, tratto da una pièce teatrale del drammaturgo armeno Gabriel Sundian. Il tema principale, basato su una melodia azero-armena, ottenne vasta popolarità anche come Lied autonomo, con il titolo Pesnja Pepo (Canzone di Pepo). Alla fine degli anni Trenta, nel quadro della promozione delle culture nazionali stabilita dal governo sovietico, Ch. compose colonne sonore per il 'film rivoluzionario' Zangezur (1938) sempre di Bek-Nazarov, che racconta un episodio della lotta dei partigiani socialisti armeni per l'indipendenza del Paese; per il primo film sonoro tagiko Sad (1939, Giardino) di Nikolaj V. Dostal′; e per Salavat Julaev (1941, noto con il titolo The eagle of the steppe) di Jakov A. Protazanov, esaltazione epica e rivoluzionaria del poeta ed eroe nazionale dei baschiri. Nel periodo della Seconda guerra mondiale, molte composizioni di Ch. affrontarono temi legati alla guerra patriottica: tra queste la colonna sonora di Čelovek n. 217 (1945, Matricola n° 217) di Michail I. Romm, film dedicato alle vicende di una ragazza russa deportata in Germania. La composizione di musica per il cinema, così come per il teatro, divenne tuttavia attività principale per Ch. alla fine degli anni Quaranta, quando la condanna subita dai vertici della politica culturale sovietica gli chiuse temporaneamente altre strade. In questi anni videro la luce le colonne sonore di Russkij vopros (1948, La questione russa) di Romm, tratto da un brano teatrale di Konstantin Simonov; Stalingradskaja bitva (1949; La battaglia di Stalingrado) di Vladimir M. Petrov, che ricevette un premio dallo Stato e fu rielaborata come suite orchestrale; Sekretnaja missija (1950, Missione segreta) di Romm; U nich est′ rodina (1950, Essi hanno una patria) di Aleksandr M. Fajnzimmer e Vladimir G. Legošin; Admiral Ušakov (1953, L'ammiraglio Ušakov) di Romm; Saltanat (1955) di Vasilij M. Pronin; Otello (1956; Otello, il moro di Venezia) di Sergej I. Jutkevič; Poedinok (1957, Il duello) di Petrov. Dopo la riabilitazione, tornato alla composizione anche di musica strumentale, Ch. creò ancora la colonna sonora per il documentario Nabat mira (1962, La campana della pace) per lo Studio centrale del film documentario. Sul tema della musica per film pubblicò i saggi Muzyka v kinoiskusstve i na kinoproizvodstve (1947, La musica nell'arte e nella produzione cinematografica), Muzyka kinofil′ma (1955, La musica per il cinema), Kino i muzyka (1963, Cinema e musica).
A. Gajamov, Aram Chačaturjan, Moskva 1947.
D.D. Šostakovič, Samobytnyj chudožnik (Un artista originale), in "Sovetskoe iskusstvo" (Arte sovietica), 10 giugno 1953.
R. Glezer, Aram Chačaturjan, Moskva 1958.
G.G. Tigranov, Aram I. Chačaturjan, Moskva 1987.
M. Biesold, Aram Chačaturjan, in Komponisten der Gegenwart, hrsg. H.-W. Heister, W.-W. Sparrer, München 1992.