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ARADOS

di G. Garbini - Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)
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ARADOS (῎Αραδος, Aradus; fenicio Arwad ass. Aruada, odierna Ruād)

G. Garbini

Piccola isola e città a brevissima distanza dalla costa fenicia, tra Laodicea e Tripoli.

Con Tiro e Sidone partecipò alla fondazione di Tripoli con un terzo dei coloni. A. si sviluppò anche sulla costa dando vita ad altre località, come Marathus e Tortosa. Dapprima indipendente, verso l'inizio del VI sec. a. C. cadde sotto il dominio di Tiro; passata sotto quello dei Persiani, si alleò successivamente ad Alessandro per combattere Tiro. Nel 320 a. C. fu conquistata da Tolomeo I Sotere. Dopo di allora conobbe un'autonomia più o meno consistente, partecipando attivamente al gioco di alleanze fra i vari monarchi seleucidi, appoggiando ora l'uno ora l'altro. Si sottomise a Tigrane di Armenia e infine passò definitivamente sotto il dominio romano. Nel 648 fu distrutta dagli Arabi.

La città di A., a causa delle piccole dimensioni (circa m 100 × 500) dell'isola su cui sorgeva e della natura rocciosa di questa, aveva costruzioni di diversi piani con le fondamenta scavate nella roccia; parimenti dalla roccia erano ricavate le tombe (a incenerazione), piuttosto piccole, contenenti delle giare; la città era inoltre protetta da grandi dighe costruite con massi ciclopici. Esplorata parzialmente da E. Renan nel 186o-61, A. ha fornito monete greche, scarabei, iscrizioni greche e una iscrizione bilingue; frammenti di sculture, teste in terracotta di stile cipriota ed egiziano e frammenti di decorazione architettonica, nella quale predomina il motivo della palmetta.

Bibl: F. Vigoroux, in Diction. de la Bible, I, 1895, cc. 870-873, s. v. Arad; I. Benzinger, in Pauly-Wissowa, II, 1896, cc. 371-372, s. v. Arados; R. Savignac, Une visite à l'île de Rouad, in Revue Biblique, NS XIII, 1916, pp. 565-592; F.M. Abel, in Dict. de la Bible, Suppl., I, 1928, cc. 597-598, s. v. Arad; G. Contenau, La civilisation phénicienne2, Parigi 1949, passim.

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