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Arab Fund for Economic and Social Development (Afesd)

ATLANTE GEOPOLITICO (2012)
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Fondo arabo per lo sviluppo economico e sociale

Scheda

Origini, sviluppo e finalità

Nel maggio 1968 il Consiglio economico e sociale della Lega Araba ha approvato l’accordo che istituisce il Fondo arabo per lo sviluppo economico e sociale (Afesd) con l’intento di promuovere la cooperazione e l’integrazione tra i paesi membri. L’accordo panarabo è stato siglato al Cairo da 17 paesi – successivamente ratificato anche da Gibuti, Mauritania, Palestina e Somalia – ed è stato dichiarato effettivo nel dicembre 1971 dal segretario generale della Lega Araba. Il primo incontro ufficiale del Consiglio dei governatori, massimo organo assembleare dell’organizzazione, si è tenuto a Kuwait City nel maggio 1972 e le attività sono state avviate a pieno regime a partire dal 1974.

Il Fondo, con status giuridico indipendente, mira a sostenere la crescita economica e sociale dei paesi arabi attraverso il finanziamento di progetti di sviluppo economico e sociale. Priorità è data alle proposte afferenti a programmi che coinvolgono più paesi, tramite istituzioni sia pubbliche sia private, e che si prefiggono obiettivi di utilità per l’intera comunità araba ovvero inerenti, tra gli altri, ai settori dell’acqua, dello sviluppo rurale, dell’agricoltura, dei trasporti, delle reti fognarie e dell’elettricità. Inoltre l’organizzazione – che non copre la totalità dei costi progettuali – intende incoraggiare gli investimenti privati e pubblici, in maniera diretta e indiretta, e sostenere le istituzioni finanziate con servizi di assistenza tecnica, finanziaria e amministrativa.

Il Fondo opera, dunque, a stretto contatto con i governi dei paesi membri e con le istituzioni impegnate nei settori di sviluppo economico e sociale e si occupa di valutare la fattibilità di tutti i progetti proposti e di seguirne tutte le fasi di realizzazione.

Struttura istituzionale

Il Fondo arabo per lo sviluppo economico e sociale ha una struttura piramidale con a capo il Consiglio dei governatori, composto da un rappresentante e un vice rappresentante (qualora fosse nominato) di ogni paese membro, e che si riunisce almeno una volta all’anno. Le sue principali funzioni attengono all’ammissione di nuovi membri, l’aumento dei capitali, la sospensione dei membri, la discussione e l’interpretazione degli articoli dell’Accordo, la stipula degli accordi con le altre organizzazioni internazionali, la conclusione delle operazioni e la distribuzione degli utili del Fondo.

Direttamente alle dipendenze del Consiglio dei governatori c’è il Consiglio dei direttori, composto da otto membri eletti dal Consiglio dei governatori per un termine, rinnovabile, di due anni. I direttori sono responsabili della condotta generale delle attività del Fondo ed esercitano i poteri delegati loro dai governatori, o che comunque non sono direttamente imputati ad essi dall’Accordo del 1968. Il direttore generale, capo esecutivo del Fondo, presiede ogni seduta del Consiglio ed è la massima carica dell’organizzazione.

Le Commissioni dei prestiti, alle dirette dipendenze del Consiglio dei direttori, si occupano di selezionare e presentare al Consiglio i progetti avanzati da istituzioni pubbliche e private. Ogni commissione è composta da un esperto nominato dal governatore, che rappresenta il paese di provenienza del progetto, e da uno staff di tecnici scelti dal direttore generale. Esistono poi vari dipartimenti e sezioni amministrative, finanziarie e tecniche.

Membri

Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Libano, Libia, Kuwait, Marocco, Mauritania, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen.

L’Iraq, il Sudan e la Somalia sono stati sospesi nel 1993 e l’Organizzazione araba per lo sviluppo economico e sociale decide annualmente per il rinnovo della sospensione.

Vedi anche
Lega Araba Organizzazione dei Paesi arabi il cui nome ufficiale è Lega degli Stati arabi (Jāmi‘at al-Duwal al-‘Arabiyya). Fu costituita al Cairo nel marzo 1945 da Egitto, Arabia Saudita, Transgiordania (poi Giordania), Iraq, Libano, Siria e Yemen del Nord (che firmò nel mese di maggio), con lo scopo di coordinare ... terziarizzazióne Processo, proprio delle economie avanzate, che consiste nella progressiva minore incidenza del settore industriale sulla formazione del PIL e sull'occupazione, a vantaggio del settore terziario, in partic. di quello avanzato che comprende i servizi alla produzione e alle imprese, caratterizzati dal continuo ... Dipartimento Struttura organizzativa di primo livello, finalizzata ad assicurare l’esercizio organico e integrato delle funzioni di un ministero. Il d.lgs. n. 300/1999, nell’ambito del nuovo assetto organizzativo dei ministeri ha previsto (art. 5) la figura del dipartimento in alternativa a quella della direzione ... Commissione europea È una delle principali istituzioni dell’Unione Europea (UE), con sede a Bruxelles. In base all’art. 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, la Commissione vigila sull’applicazione da parte degli Stati membri dei Trattati e degli atti vincolanti adottati dalle istituzioni dell’UE; dispone ...
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Vocabolario
hedge fund
hedge fund ‹héǧfḁnd› locuz. ingl. [propr. «fondo-siepe», comp. di fund «fondo» e hedge «siepe» e, per estens., «copertura», termine con cui si indica, nel linguaggio finanz., ogni investimento, anche in titoli derivati e, quindi, ad alto...
fund raising
fund raising 〈fḁnd rèiziṅ〉 locuz. ingl. (propr. «raccolta [raising] di fondi»), usata in ital. come s. m. – Attività di ricerca e raccolta dei fondi necessarî per far funzionare un ente senza fini di lucro (spec. un’università o un centro...
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