ar-RIYĀḌ (A. T., 109-110-111)
Ḍ Importante località dell'Arabia, capoluogo del Neǵd e capitale del regno arabo sa‛ūdiano, "la regina del deserto d'Arabia" posta nella parte centrale della penisola, a oriente della Mecca, che è il centro effettivo della vita politica dello stato, e ad occidente di Hofūf, località con le quali ar-Riyād è collegata da una pista automobilistica. La città si trova a 177 m. sul mare, su una terrazza calcarea, presso il versante sud-orientale del Gebel at-Tuwaiq, un rilievo assai eroso, nella regione stepposa di al-‛Ariḍ, percorsa dalla larga valle di Harūfah. La sua importanza è recente, essendo divenuta il centro politico del paese solo dopo che nel 1817 venne distrutta ad-Dar‛iyyah, antica capitale dei Wahhābiti. La posizione è opportuna trovandosi nel punto d'incrocio di molte carovaniere. L'abitato è cinto da un muro alquanto spesso, costruito con mattoni cotti al sole, alto 7 metri e mezzo, sormontato da un fregio dentato, rafforzato da una ventina di bastioni muniti di torrette di guardia, in basso cilindriche, in alto quadrate. La pianta ha forma di triangolo equilatero curvilineo con il lato di 540 m. e un vertice rivolto a S., in modo da racchiudere un'area di circa 40 ettari. Vi sono 9 porte; le principali sono quella di Thamairi a oriente e quella di Dhuhairi a NO.; attraverso quest'ultima si arriva venendo dalla Mecca. Dalle porte conducono verso il centro, dove si trova il palazzo reale che occupa il punto più alto della terrazza, una serie di strade radiali piuttosto irregolari, le quali mettono capo a una piazza circolare. La strada più importante è quella che da oriente a occidente conduce dalla porta Thamairi al palazzo reale, vasta costruzione in stile arabo moderno, e, attraverso il mercato dove si trovano circa 120 botteghe, alla porta Budaiya. Dal mercato un'altra strada importante è quella che lambe la moschea principale (costituita da un rettangolo di 54 metri per 45) e mette capo alla porta di Dhuhairi. Di moschee ve ne sono una trentina. Gli abitanti, sono circa 20 mila. Circondata da tutti i lati, salvo a NE., da palmeti, dotata d'una falda acquifera poco profonda, che può essere raggiunta facilmente dai pozzi, nell'oasi vi è la possibilità di coltivare grano, orzo, alberi da frutto (specialmente melograni, peschi, albicocchi). L'allevamento è pure una delle risorse principali degli abitanti, che accompagnano d'inverno i cammelli ai pascoli e ritornano poi d'estate nell'oasi.
Bibl.: J. Philby, The heart of Arabia, Londra 1922, I.