Vedi AQUINO dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AQUINO (v. vol. i, p. 522)
La città sfruttava per le sue difese orientali una serie di tre laghi, ora prosciugati, mentre sui lati NO e S usufruiva di mura, all'esterno delle quali si scavò un fossato largo circa 20 m. È probabile che la cinta urbana sia stata eseguita in due periodi, come starebbero a dimostrare i resti in opera poligonale e in opera quadrata.
All'estremità N la fossa derivava l'acqua da uno dei laghi (ne è visibile ancora l'incile).
Tra il fossato e le mura era una fascia di 15-20 m in cui correva probabilmente una via extramoeniana.
L'abitato viene ad occupare così una superficie di 850.000 m2, dimensione che si accorda con la fama di grande città che A. aveva nell'antichità (cfr. Cic., Philipp., ii, 106; Sil. Ital., viii, 405; Strabo, v, 9, 237).
La struttura urbanistica delinea uno schema regolare composto di assi stradali intersecantisi secondo un angolo di 72°. Ne risulta così un assetto per scamna con isolati a forma di parallelogramma di dimensioni approssimate di m 120 × 185 (= 3 1/2 × 5 actus?).
In relazione alla notizia della deduzione di una colonia ad opera dei triumviri verso il 39 a. C. si possono mettere le tracce della centuriazione notate nella zona S e SE della città.
Bibl.: C. F. Giuliani, Aquino, in Quad. Ist. Topogr. Antica, Università di Roma, I, 1964, p. 41 ss. con bibliografia precedente. Per la centuriazione: F. Castagnoli, in Rend. Acc. Lincei, 1956, p. 376 ss.; F. Coarelli, Note sulla topografia extraurbana di Aquino, in Quad. Ist. Topogr. Antica, cit., I, 1964, p. 51 ss.