AQUILINO
. L'aquila, insegna dell'Impero, servì di tipo a molte monete italiane, ma il nome aquilino rimase a indicare più specialmente i denari e i grossi dei conti del Tirolo, battuti a Merano (1258-1271), che portano da un lato l'aquila, e dall'altro la croc- semplice, perché quelli che hanno la croce doppia, o meglio, due croci intersecate vennero chiamati denari e grossi tirolini. Questa moneta ebbe larga e rapida diffusione, specialmente nell'alta Italia; e venne subito imitata. Si conoscono infatti aquilini di Genova, Mantova, Padova, Parma, Treviso, Verona e Vicenza. Anche Amedeo V, conte di Savoia (1285-1323), fece coniare monete di questo tipo che vennero denominate aijglini (da aigle?). Le monete del comune di Pisa, improntate dell'aquila imperiale, ebbero il nome volgarizzato di aguglini, da aguglia "aquila".
Bibl.: Corpus Nummorum Italicorum, I, Casa Savoia, Roma 1910; III, Liguria e Corsica, Roma 1912; VI, Veneto (zecche minori), Dalmazia, Albania, Roma 1922; E. Martinori, La Moneta, Roma 1915; Q. Perini, L'Aquilino, Londra 1902; G. A. Zanetti, Nuova Raccolta, ecc., II, Bologna 1777.