Retore latino della seconda metà del 3º sec. d. C., di cui ci è giunto un trattatello di retorica (De figuris sententiarum et elocutionis), estratto dell'opera retorica di Alessandro Numenio con aggiunte di esempî ciceroniani, anche di orazioni perdute, e proprî. Da non confondersi con gli omonimi A. Galato, allievo del sofista Cresto di Bisanzio (circa il 200 d. C.) e l'altro A. di poco posteriore, noto a noi dagli scolî ad Ermogene di Tarso, il maestro di Marco Aurelio.