APULIENSE
. La moneta d'argento, del peso di circa 2 grammi, che reca al diritto la sigla di Guglielmo II, re normanno delle due Sicilie (1166-1189), ha sul rovescio, intorno ad un albero di palma, l'iscrizione Apuliensis. Da questa prese nome la moneta, che qualche volta viene anche chiamata ducato, ciò che potrebbe far pensare avesse avuto origine prima della monarchia. Da alcuni si ritiene coniata a Brindisi, ma i più la credono invece uscita dalle zecche di Palermo e di Salerno, insieme con le frazioni: tercium e sextum apuliensis, e quarta tercenarii, ossia 1/12, dal che possiamo dedurre che l'intero doveva essere un soldo. Gli Svevi, succeduti ai Normanni, fecero battere apuliensi imperiali o denari; se ne conoscono di Enrico VI e di Federico II, coniati a Brindisi, divenuta la zecca principale degli Svevi.
Bibl.: G. Sambon, Repertorio generale delle monete coniate in Italia, ecc., Parigi 1912; E. Martinori, La Moneta, Roma 1915.