APTERA ("Απτερα e "Απταρα, Aptĕra)
Antica città cretese presso la costa meridionale della baia di Suda, su un colle che domina una vasta e pittoresca regione. Il suo antico porto era Chissamo. Il nome (per connessione con πτερόν, "ala") era fatto derivare da una leggenda, secondo cui le sirene qui vinte in tenzone dalle muse e private delle loro ali si sarebbero precipitate nel mare, oppure da un mitico Pteras, il fondatore d'un vetusto tempio di Delfi. E forse l'immagine di Pteras offre una serie di monete della città, mentre in altre monete, del sec. IV, compare Artemide, chiamata qui appunto Aptera. Nella regione della città, sul monte Berecinto, sono localizzati i Dattili Idei. Durante la guerra sociale degli Achei, essa fu assediata da Filippo e fu costretta ad abbandonare l'alleanza di Cnosso.
Esistono oggi, nella località detta Paleocastro, imponenti rovine della sua cinta murale, a poderosi blocchi poligonali, con rifacimenti a filari parallelopipedi, e nell'interno rovine che dall'epoca ellenica arcaica vanno fino al periodo bizantino; notevoli un teatro, una tholos, un muro con iscrizioni, una bella cisterna.
Bibl.: J. N. Svoronos, Numismatiques de la Crète ancienne, Parigi-Atene 1890, p. 11 segg.; L. Mariani, in Mon. Ant., VI (1896), col. 208 segg.; L. Savignoni, ibidem, XI (1901), col. 289 segg. Per le iscrizioni, v. F. Blass, Griech. Dialekt-Inschriften, III, col. 4941 segg.; B. Haussoulier, in Bull. Corr. Hell., III (1879), p. 418 segg.; G. De Sanctis, in Mon. Antichi, XI (1901), p. 525 segg.; M. Guarducci, in Riv. di Filologia, n. s., VII (1929), p. 60 segg.