APRILE, Anton Maria e Pietro, fratelli
Scultori e marmorarî di Carona. Si hanno notizie del primo, dal 1520 al 1537; del secondo, dalla fine del sec. XV al 1534. Tennero bottega in Genova, lavorando quasi sempre per la Spagna dove esportavano marmi lavorati, a carichi interi di navicello. Di Pietro si sa che nel 1509 prometteva al rettore della chiesa di S. Paolo Vecchio in Genova, ora distrutta, un tabernacolo; nel 1519, a Scipione Fieschi, il sepolcro di sua moglie Eleonora Malaspina per la chiesa di S. Francesco a Massa; e che nel 1526 gli operai della cattedrale di Pisa gli ordinavano una statua della Madonna. Anton Maria s'impegnava nel 1522, con Giov. Angiolo Molinari cui si attribuiscono i lavori di quadro, per il pulpito della cattedrale di Savona, che fu trasferito dalle rovine dell'antica nella nuova; ed è l'unica testimonianza in Liguria dell'arte degli Aprile. Abbondanti sono le notizie che riguardano i lavori per la Spagna. Pietro eseguiva nel 1512 un barchile per il giardino del marchese del Zeneto a Callaguri di Granata; e nel 1520 Bartolomeo Ordóñez gli lasciava per testamento l'incarico di ultimare e collocare alcuni monumenti sepolcrali ad Alcalá e altrove. Fra il 1520 e il 1525 si eseguì in Genova il mausoleo di D. Pedro Enríquez de Ribera, firmato da Anton Maria, ora nella chiesa dell'università di Siviglia, trasferitovi dalla Certosa. È probabile che questa grandiosa opera, ricchissima di ornamenti, procurasse agli Aprile, in società con Bernardino Gaggini e con altri aiuti, molto favore dal patriziato spagnuolo. Il marchese di Tarifa, figlio di D. Pedro de Ribera, ordinò loro nel 1528 molti altri lavori, tra i quali un portale e una fontana per la sua casa "di Pilato", in Siviglia. La marchesa d'Ayamonte, due sepolcri e un immenso altare, oggi a S. Lorenzo in Santiago di Compostella; il vescovo di Avila un monumento sepolcrale per Toledo. Lavorarono inoltre per il palazzo dell'Alcazar (1534), e per i palazzi del duca d'Alba e del marchese de La Algaba. Per D. Fernando Colón, figlio di Cristoforo Colombo, Anton Maria eseguì nel 1529 un portale, che si ritiene destinato alla sua biblioteca. Le necessità del lavoro trassero spesso i due A. fuori di Genova, in Spagna, e a Carrara per procacciarsi i marmi. Pietro A. vi dimorò più lungamente; e nel 1522 era incaricato da Michelangelo di acquistare marmi per lui. Tanto il pulpito di Savona quanto i monumenti sivigliani mostrano negli A. due virtuosi dell'ornamento marmoreo del tardo Rinascimento, fiorente in Genova per opera dei Gaggini e di altri lombardi. In Spagna, gli A. si fanno più spagnoleschi nella composizione; ma le forme genovesi affiorano nel portale della casa di Pilato, e nella fontana, che è persino sormontata da una testa di Giano.
Bibl.: C. Campori, Memorie degli artisti di Carrara e Massa, Modena 1873; F. Alizeri, Not. dei professori di disegno in Liguria, dalle origini al sec. XVI, V, Genova 1877; W. Suida, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.