APPIANI, Giuseppe, detto Appianino o Apianino
Nacque a Milano il 29 apr. 1712. Allievo di N. Porpora, conseguì giovanissimo vasta fama come contraltista. Il 26 e 30 nov. 1729 cantò, forse per la prima volta in pubblico, a Roma in un "componimento drammatico", scritto dal Metastasio e musicato da L. Vinci [La contesa de Numi. Cantata a sei voci con varij strum.ti... in due parti] in occasione della nascita del delfino, Luigi figlio di Luigi V di Francia, e sfarzosamente offerto dal cardinale M. de Polignac nel cortile del suo palazzo alla nobiltà e popolo romani. Il 26 dicembre dello stesso anno l'A. partecipò all' Alessandro nell'Indie di L. Vinci, e tale interpretazione potrebbe ritenersi il suo debutto sul teatro. Ancora al teatro Alibert nel carnevale 1731 cantava come Emirena nel Ciro riconosciuto di F. Araja ed aveva la parte di Niceta nell'Evergete di L. Leo. Nell'autunno 1731 era al teatro S. Giovanni Grisostomo di Venezia per interpretarvi Scipione il Giovane di L. A. Predieri e nella seguente stagione di carnevale Epaminonda di G. Giacomelli e Demetrio di J. A. Hasse. Fu poi a Genova nel carnevale 1733 (teatro S. Agostino) per il Tito Manlio di C. F. Pollaroli e per una Clemenza di Tito di cui è ignoto l'autore. Al Teatro ducale di Milano interpretò nel gennaio 1735 Cesare in Egitto di G. Giacomelli, nella stagione 1738-39 Merope, Didone abbandonata e Germania trionfante in Armorica, tre opere del compositore milanese G. F. Brivio presentate in prima esecuzione, e nel dicembre 1741 fu protagonista, insieme con C. Aschieri, della prima opera di C. W. Gluck, l'Artaserse. Aveva riscosso grandi successi ancora a Venezia nel 1734 C 1737 e infine alla corte di Vienna, dove ebbe un onorario di 1800 fiorini dal 10 genn. 1739 fino al 1741. Nella primavera 1742 l'A. fu a Bologna, scritturato per il teatro Malvezzi, dove s'intendeva mettere in scena l'Eumene di N. Jommelli con il concorso dei migliori cantanti del momento, e la fama dell'A. (ricordato anche dal presidente Ch. de Brosses come un "eccellente contralto") doveva essere davvero notevole se gli fu concesso l'onorario più alto: 3400 lire. Ammalatosi durante le prove dell'Eumene, che venne rappresentato la sera del 5 maggio, l'A. cessava di vivere circa un mese dopo, il 2 giugno 1742 (E. Zanetti in Enc. d. Spett., I, p. 749).
Fonti e Bibl.: Circo Agonale di Roma restituito all'antica forma con illuminazione, e macchine artifiziali dall'Emo, e Rmo Signor Cardinale di Polignac ministro di S. M. Cristianissima Per celebrare il felice nascimento del Delfino, a cura di G. Ruisecco, Roma 1729, p. 16; Compimento drammatico da cantarsi in occasione della felicissima nascita del Real Delfino..., per A. de' Rossi, Roma 1729; Ch. de Brosses, Viaggio in Italia - Lettere familiari, a cura di A. Terenzi, Il, Milano-Roma 1957, p. 359; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII. Storia aneddotica, Bologna 1888, pp. 155, 555; A. Paglicci Brozzi, Il Regio Ducal teatro di Milano nel secolo XVIII. Notizie aneddotiche 1701-1776, Milano s. d. [ma 1893-1894], pp. 118 s.; T. Wiel, I teatri musicali veneziani del'Settecento, Venezia 1897, p. 103, n. 310, 108, nn. 324-325, 117, n. 350, 123, n. 369; A. De Angelis, Nella Roma papale - Il Teatro Alibert o delle Dame (1717-1863), Tivoli 1951, pp. 149 s., 155 s.; R. Giazotto, La musica a Genova nella vita Pubblica e privata dal XIII al XVIII secolo, Genova 1951, p. 333; Associazione dei Musicologi Italiani, Catalogo delle opere musicali... s. X, Città di Napoli - Biblioteca del Conservatorio di Musica di S. Pietro a Maiella, Parma 1934, p. 379, II; F. J. Fétis, Biographie universelle des Musiciens, I, Paris 1860, p. 97; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 179; X, p. 400.