apparenza
. La parola occorre 19 volte, di cui ben 15 nel Convivio, 3 nel Paradiso e una nel Fiore. Gli esempi del Convivio si riferiscono ai valori propri, per lo più in contesti filosofici, che permangono ancora nell'uso attuale. Così quello principale di " ciò che appare ", " ciò che si presenta alla prima percezione dei sensi o a un primo approssimativo giudizio della mente ", cioè " aspetto ", " sembianza ", " parvenza ": quelle [bestie] che hanno apparenza umana e spirito di pecora o d'altra bestia abominevole (II VII 4); E così [si] pruova, per questa apparenza [il corpo], che è oltre lo debito de la natura nostra... questa donna da Dio beneficiata e fatta nobile cosa (III VI 13); alcuna volta, la veritade si discorda da l'apparenza (IX 5); quella ballatetta considerò questa donna secondo l'apparenza (X 1); il desiderante non giudica come uomo la persona, ma quasi come altro animale pur secondo l'apparenza, non discernendo la veritade (X 2); non si dice qui li atti di questa donna essere ‛ disdegnosi e fieri ' se non secondo l'apparenza ... altra volta dico che l'apparenza de la veritade si discordava (IV II 4). In II XIV 5 'l Sole alcuna fiata errò ne la sua via e... arse lo luogo per lo quale passò, e rimasevi quella apparenza de l'arsura, ha piuttosto la sfumatura di " traccia ".
Per spiegare il passo di Aristotele " Vero quidem enim omnia consonant existentia. Falso autem cito dissonant verum " (Eth. nic. I VIII 7), commentato più volte, con pareri discordi, da Seneca, s. Tommaso, s. Agostino, Egidio Colonna, e che D. traduce: Quello che pare a li più, impossibile è del tutto essere falso, affermando riferirsi non al parere di fuori, cioè sensuale, ma a quello dentro, cioè razionale (Cv IV VIII 6), egli apporta un'esemplificazione di carattere astronomico, cioè l'opinione comune intorno al diametro del sole, che ritiene molte volte falsissima, in quanto non fondata su prove contingenti, e ripete il binomio sensuale apparenza quattro volte: lo diametro del Sole, che a la sensuale apparenza appare di quantità d'un piede, è trentacinque milia settecento cinquanta miglia (IV VIII 7; le altre tre occorrenze sono nel paragrafo successivo), contrapponendogli poco oltre quello di apparenza razionale (§ 9): Che s'elli giudicassero con l'apparenza razionale, dicerebbero lo contrario. Precedentemente (III III 10), riferendosi sempre alla conoscenza che proviene dai sensi, aveva usato l'accostamento sensibile apparenza: E per la natura quarta, de li animali, cioè sensitiva, hae l'uomo altro amore, per lo quale ama secondo la sensibile apparenza, sì come bestia.
Nel passo del secondo trattato del Convivio (XIII 13) E lo cielo di Venere si può comparare a la Rettorica per due proprietadi: l'una sì è la chiarezza del suo aspetto, che è soavissima a vedere più che altra stella; l'altra si è la sua apparenza, or da mane, or da sera, il vocabolo ha il significato di " comparsa ", " apparizione sensibile " (cfr. Chiaro La gioia e l'alegranza 21 " ché 'lla ove fa aparenza lo scuro fa chiarire "), mentre in Pd XIV 56 così questo folgór che già ne cerchia / fia vinto in apparenza da la carne che tutto dì la terra ricoperchia, è forse più specificamente " vista " (Buti), o " visibilità ", " appariscenza " (Andreoli, proposto anche da Sapegno e altri), o, meglio, " intensità di luce " (Mattalia).
In Pd XXIX 87 Voi non andate giù per un sentiero / filosofando: tanto vi trasporta / l'amor de l'apparenza e 'l suo pensiero, vale " ostentazione di autorevolezza ", " raggiungimento di fama " (cfr. Cv I XI 11 Molti sono che amano più d'essere tenuti maestri che d'essere).
Il termine ricorre anche in Pd XXVIII 74 come variante quasi equipollente di parvenza (v. Petrocchi, ad l.).
Può essere considerata locuzione avverbiale, e così interpretano i commentatori antichi (Lana, Ottimo, Pietro, Benvenuto, e anche il Vellutello e il Daniello), l'espressione di Pd VI 85 Ma ciò che 'l segno che parlar mi face / fatto avea prima e poi era fatturo / ... diventa in apparenza poco e scuro, / se in mano al terzo Cesare si mira / con occhio chiaro e con affetto puro, cioè " al confronto ", " in paragone "; a questa interpretazione si accosta il Mattalia, che spiega " con tutta evidenza ", mentre Chimenz e Momigliano traducono l'intero costrutto con " apparisce chiaramente ". Più sicuramente è locuzione avverbiale, col valore di " apparentemente ", in Fiore LXXII 8 Se mai trai di pregion Bellaccoglienza, / sì fa che tu ne tenghi questa via, / od altrimenti mai non t'ameria / che ch'ella ti mostrasse in apparenza.