APOSTOLICO
. Questo aggettivo designa, naturalmente, tutto ciò che appartiene o si riferisce agli apostoli. Ma, in base al concetto dell'apostolicità (v.) esso passò a indicare anche tutto ciò che si riferisce alla Sede romana; si parla quindi di sede apostolica, di lettere, indulgenze, visitatore, delegato, apostolici; di camera apostolica, ecc.; così apostolico è il Papa, domnus apostolicus nei documenti medievali.
Il titolo di Maestà Apostolica spetta però, tradizionalmente, al re d'Ungheria. Lo avrebbe conferito il papa Silvestro II a S. Stefano re d'Ungheria a titolo di ricompensa onorifica per lo zelo spiegato nella conversione dei Magiari. Il re, di fatto, offerse il suo regno a S. Pietro, e lo ricevette come feudo papale; ma la bolla, del 27 marzo del 1000, con cui il pontefice concede al re l'investitura, accordandogli anche una certa autorità giurisdizionale sui vescovi, sarebbe una falsificazione tardiva, posteriore al 1574. Come il re di Spagna era il Cattolico e quello di Francia il Cristianissimo; come Enrico VIII d'Inghilterra era il Fidei Defensor; così anche il re d'Ungheria pretese il titolo di Maestà Apostolica. I tentativi fatti da Ferdinando III per ottenere questa concessione fallirono; ma il titolo cominciò ad essere usato da Leopoldo I e da Maria Teresa. Clemente XIII, con il breve Carissima in Christo filia del 19 agosto 1758, lo concesse all'imperatrice e ai suoi discendenti. Il regime dell'unione personale, nella cessata monarchia, fece sì che l'imperatore d'Austria portasse il titolo di "re apostolico d'Ungheria".
Con una forma dell'aggettivo apostolicus, a, um, incominciano varî documenti papali, che si sogliono designare mediante le prime parole. Segnaliamo qui i più importanti.
Apostolicae curae. - È la bolla di Leone XIII (15 settembre 1896) che, dopo un nuovo esame della questione, fatto da apposita commissione, stabilì definitivamente l'invalidità delle ordinazioni della chiesa anglicana. Pertanto, i ministri di detta chiesa che fossero entrati nella Chiesa romana, avrehbero dovuto, eventualmente, ricevere una nuova ordinazione. I motivi della decisione pontificia sono desunti dalla tradizione storica, e dal carattere ereticale della chiesa anglicana, che accettò gli errori dei riformatori protestanti.
Apostolici ministerii. - Le bolle e costituzioni pontificie che incominciano con queste parole sono undici; tra queste le principal" sono: la costituzione d'Innocenzo XIII del 23 maggio 1723, riguardante la disciplina ecclesiastica nelle terre soggette al potere del re spagnuolo; la costituzione dello stesso pontefice dell'8 dicembre 1749, in cui si ricorda ai confessori il divieto rigorosissime di chiedere al penitente il nome del complice; la bolla di Gregorio XVI, del 13 maggio 1836, concernente le missioni dei cappuccini nell'Egeo; la bolla dello stesso papa, parimente del 13 maggio 1836, la quale dichiara separato il territorio di Marianopoli dalla diocesi di Quebec; la bolla del medesimo papa del 3 dicembre 1843, riguardante la chiesa cattedrale della diocesi di Sabina; la costituzione di Pio IX del 5 aprile 1870, relativa ai monaci armeni di S. Antonio; la bolla di Leone XIII del 14 aprile 1897, con la quale viene elevata al grado e alla dignità di chiesa arcivescovile e metropolitana la sede vescovile di Montevideo, e vengono erette le nuove diocesi di Salto e di Melo.
Apostolicum pascendi dominici gregis munus. - La costituzione che è designata con questa denominazione fu pubblicata da papa Clemente XIII il 7 gennaio 1764, in favore della Compagnia di Gesù. Il pontefice ricorda le lodi date alla Compagnia da parecchi suoi predecessori (Paolo III, Giulio III, Paolo IV, Gregorio XIII, Gregorio XIV e Paolo V); rammenta le benemerenze dell'ordine verso la Chiesa e la Sede apostolica, per la difesa della verità cattolica, per la lotta incessante contro gli errori e per la propagazione del Vangelo fra gl'infedeli; lo difende dalle ingiuste accuse dei malevoli; conferma infine le approvazioni e i privilegi concessi dai pontefici romani, con parole di particolare encomio per gli Esercizî spirituali secondo il metodo di S. Ignazio e per le congregazioni mariane promosse dalla Compagnia.
Apostolici regiminis. - È la bolla pubblicata da Leone X nel V Concilio Lateranense (1512-17) il 19 dicembre 1513, probabilmente con lo scopo di respingere prudenzialmente all'inizio del suo pontificato quei sospetti che potevano elevarsi contro la sua figura di papa umanista. La bolla condanna le tendenze nettamente anticristiane delle correnti filosofiche che, riprendendo spunti e tracce della filosofia antica, pullulavano ai suoi giorni, e di cui Pietro Pomponazzi poteva considerarsi il più cospicuo rappresentante. Essa dichiara eretici quanti asseriscano animam intellectivam mortalem esse, aut unicam in cunctis hominibus, ordina agl'insegnanti di filosofia di combattere nei loro corsi simile errore, prescrive che nessuno ordinato in sacris possa attendere a studî superiori filosofici o letterari senza contemporaneamente studiare teologia e sacri canoni (cfr. L. von Pastor, Geschichte der Päpste, I, Friburgo in B. 1906, p. 562 seg.).
Apostolicae Sedis. - È una costituzione, pubblicata da Pio IX il 12 ottobre 1869, nella quale si trova raccolta e ordinata tutta la legislazione canonica riguardante le censure latae sententiae. Essa consta di tre parti. La prima è divisa in quattro serie che indicano, rispettivamente: le scomuniche riservate speciali modo al sommo pontefice (sono 12); quelle riservate simpliciter al papa (17); le scomuniche riservate all'ordinario (3); quelle senza riserva (nemini reservatae, 4). La seconda parte riguarda le sospensioni riservate al pontefice, che sono 7; la terza espone i due interdetti soggetti a riserva. Questa costituzione dichiara soppresse ed abrogate tutte le censure latae sententiae stabilite dai concilî o dai sommi pontefici, fatta eccezione per le sospensioni e gl'interdetti inflitti dal concilio di Trento, come parimenti per le censure riguardanti l'elezione del papa o il regime interno degli ordini religiosi, degli istituti ecclestiastici, ecc. Con la promulgazione del codice di diritto canonico, questa costituzione è stata abrogata.