aponeurosi (o aponevrosi)
Membrana fibrosa che avviluppa il muscolo e che esercita funzione di contenimento (a. di contenzione) durante la sua contrazione. Nell’uso il termine di a. (a. d’inserzione) si estende ai tendini membraniformi di alcuni muscoli larghi e sottili, quali i muscoli obliqui dell’addome. Le prime, dette anche fasce, sono, anatomicamente, annessi dei muscoli con i quali hanno comunità di origine embriologica. Nel corpo, a eccezione del capo, esiste una fascia (a. superficiale) continua, immediatamente sottoposta alla cute e al sottocutaneo e in rapporto, profondamente, con i muscoli, tra i quali invia delle propaggini. Negli arti, tali prolungamenti sono disposti secondo il loro asse, e mentre alcuni (setti) vanno dall’a. superficiale all’osso, formando le cosiddette logge muscolari, altri (a. profonde) sono paralleli all’a. superficiale e dividono i gruppi muscolari in strati o piani sovrapposti. Nel collo, le a. hanno una disposizione simile a quella degli arti, mentre al capo l’a. superficiale è discontinua, in ordine alla necessità per alcuni muscoli d’inserirsi profondamente alla cute (per es., muscoli mimici). Le a. rigenerano facilmente e sono dotate di una particolare vitalità che ne rende agevole il trapianto di sede. Questa possibilità viene sfruttata in chirurgia nelle artroplastiche, nelle tenoplastiche, nella ricostruzione della parete addominale, ecc. La patologia delle a. comprende lesioni traumatiche, alle quali è spesso legata la comparsa di un’ernia muscolare, flogosi, processi degenerativi e tumori. Una congenita lassità delle a. addominali in corrispondenza del canale inguinale è responsabile dell’ernia inguinale diretta. A un meccanismo di comparsa non completamento noto è legata invece la retrazione dell’a. palmare o malattia di Dupuytren, che conduce lentamente e progressivamente all’atteggiamento coatto in flessione delle ultime dita della mano.