BONFRATELLI, Apollonio de'
Nacque a Capranica, presumibilmente fra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento. Si ritiene sia stato scolaro di Giulio Clovio a Roma, dove fu a lungo operoso presso la corte papale - negli anni che vanno dal pontificato di Clemente VII a quello di Gregorio XIII - quale "Capellae et Sacristiae Apostolicae miniator", attributo che più volte accompagna la sua firma. Il Bertolotti, che lo dice "abile e fine miniatore, molto vario negli ornati, ma povero di disegno", riferisce una citazione del nome del B. nelle partite dei conti dell'Archivio di Stato romano all'anno 1568-69. Morì a Roma nel 1575 e fu sepolto in S. Caterina della Rota (Forcella).
Il foglio, staccato da un corale, che si conserva in una miscellanea del British Museum (cod. Add. 21412, f01. 35), reca in alto l'iscrizione: "Apollonius de Bonfratellis de Capranica / Capellae et Sacristiae Apostolicae miniator / fecit anno Domini MDLXIV / sedente Pio IV Pontif. Opt. Max. / de Medicis Mediolanense". La pagina, che porta al centro una bella miniatura con l'Adorazione dei pastori, di ricordo raffaellesco, è incorniciata da un fregio a motivi architettonici e festoni inframezzati da targhette e tondi con dentro piccole figurazioni, nel gusto di tradizione michelangiolesca dei libri a stampa.
Gli stessi caratteri presenta il foglio della Morgan Library, coi Quattro Evangelisti su un fondo di paese, entro una riquadratura di colonne marmoree; sull'oro del margine un ornato minuto di gusto tradizionale interrotto in alto dal medaglione con l'Eterno e sui lati dall'Angelo e la Vergine annunciata. Vi si legge la scritta: "Gregorius XIII / Pontifex Optimus Maximus / Boncompagnus Bononiensis / Electus anno Domini MDLXXIII". Sul bordo inferiore sono le armi del pontefice sostenute da due putti. Nella Free Library di Filadelfia è conservata una piccola miniatura (M 27:7, J.F. Lewis coll. of Europeanmanuscript leaves) rappresentante S. Luca che è stata attribuita al B. dalla Harrsen (1960).
Verso la metà del Cinquecento, mentre l'arte della miniatura è ormai al tramonto, sopraffatta dall'incisione nella decorazione dei libri a stampa, il B. rammoderna il repertorio tradizionale piegandosi ad accogliere le nuove concezioni e mostra di saper tradurre sul margine della pagina da ornare forme di radice raffaellesca e michelangiolesca.
Fonti e Bibl.: V. Forcella, Iscrizioni... di Roma, Roma 1874, IV, p. 270;A. Bertolotti, Artisti bolognesi... in Roma, Bologna 1885, p. 68;J. W.Bradley, A Dictionary ofMiniaturists, London 1887, p. 146;G. Spagnoletto, Miniature e cod. miniati, in Natura ed arte, XV (1905-06), 2, p. 260;M. Harrsen-G. H. Boyce, Italian Manuscriptsin the Morgan Library, New York 1953, p. 58;M. Salmi, La miniatura italiana, Milano 1956, p. 78;M. Harrsen, Mediaeval and Renaissance Miniatures in the J., F. Lewiscoll. in Philadelphia, in Scriptorium, XIV (1960), p. 78;U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 287.