APOFISI
(gr. ἀπόϕυσυς, da ἀπό "da" e ϕύω "nasco") - In anatomia si dà il nome di apofisi a escrescenze ossee di varia forma e di varie dimensioni, come ad esempio: apophysis styloidea, lunga e sottile, apophysis coracoidea, più grossa e più corta, apophyses clinoideae, a rilievi molto bassi. Modernamente la voce apophysis è stata sostituita con la voce processus.
Le apofisi possono essere sede di fratture da strappamento dovute all'improvvisa e violenta contrazione dei muscoli che vi prendono inserzione. Ma nella patologia di queste parti scheletriche sono caratteristici alcuni processi noti sotto il nome di apofisiti. Si tratta di alterazioni di una zona apofisaria, che compaiono nel periodo dell'accrescimento scheletrico e si manifestano con dolore localizzato e con tumefazione. L'esame radiologico dimostra modificazioni di forma e di struttura dell'apofisi e disturbi della ossificazione. La localizzazione più nota e più frequente è quella nella tuberosità tibiale anteriore (apofisite tibiale o morbo di Schlatter): ma venne osservata anche in altre apofisi (calcagno, base del quinto metatarso, trocantere, ecc.). Fra le ipotesi emesse per interpretare queste lesioni apofisarie (frattura, osteomielite attenuata, rachitide tardiva ecc.) sembra oggi incontri favore quella di una necrosi ossea asettica dovuta ad interruzione circolatoria (traumatica o embolica). L'evoluzione è lenta, verso una spontanea riparazione.