APODETTI (gr. ἀποδέκται)
Magistratura ateniese di carattere finanziario, testimoniata dalle iscrizioni anche per qualche altra città greca. In Atene fu istituita da Clistene in luogo degli antichi colacreti (v.), ed era composta di dieci membri, sorteggiati uno per tribù. La magistratura rimase in vita probabilmente sino alla fine del sec. IV. Le mansioni principali degli apodetti erano quelle di formulare la lista dei debitori dello stato, e cancellare da tale lista, sotto il controllo del senato, i pagamenti avvenuti; di catalogare e raggruppare tutte le riscossioni compiute per conto dello stato dai diversi agenti finanziarî, e poi, col concorso del senato, farne la ripartizione fra le diverse casse dello stato; e di giudicare le contestazioni relative alle loro competenze. In tali contestazioni sul pagamento delle imposte, avevano la facoltà di condannare fino alla somma di dieci dramme; per cause più importanti dovevano rimandare ai tribunali comuni.
Secondo Polluce, portavano il nome di apodetti anche altri funzionarî inferiori, che non hanno niente in comune coi precedenti, e sarebbero stati preposti alla recezione e alla misurazione del grano acquisito dallo stato, o donato allo stato da liberalità di cittadini.
Bibl.: E. Caillemer, in Daremberg-Saglio, Dictionn. des antiq., I, p. 309; Oehler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, col. 2818; A. Böckh, Economia pubblica degli Ateniesi, trad. ital. nella Bibl. di storia econ. dir. da V. Pareto, I, Milano 1903, p. 243 segg.; Francotte, Les finances des cités grecques, Liegi 1909, p. 213 seg.; Busolt, Griech. Staatskunde, II, Monaco 1926, p. 1140 segg.