Vedi APIS dell'anno: 1958 - 1994
APIS
Nome dei tori sacri di Memfi, la cui necropoli si trova a Saqqārah (Serapeo). Il culto non sembra risalga oltre la I dinastia, ma presto assume notevole importanza e con la V esso è pienamente stabilito. Soltanto con la XVIII dinastia si inizia il sincretismo con Ptaḥ e, naturalmente, solo in epoca greca si assimila l'A. defunto (Usir-Ḥap) con Serapide (Σάραπις o Σέραπις). I vari segni caratteristici dell'A. sono già ricordati da Erodoto, e in parte appaiono marcati sui numerosi bronzetti che lo raffigurano (triangolo bianco in fronte, avvoltoio ad ali spiegate o mezzaluna sul dorso ecc.). Fra le corna porta un disco solare con ureo. In qualche rilievo l'A. è raffigurato come un uomo taurocefalo, e in epoca romana si ha la figura dell'Apis imperator, nata forse in epoca adrianea, seduto o stante con il globo nella sinistra, la destra tesa nella adlocutio.
Bibl: E. Otto, Beiträge zur Geschichte der Stierkulte in Aegypten, Lipsia 1938; G. Roeder, Aeg. Bronzewerke, Glückstadt-Hamburg-New York 1937, p. 41 ss.; W. v. Bissing, Aeg. Kultbilder der Ptolemäer- u. Römerzeit, Lipsia 1936, p. 17.