AOSTA (III, p. 626; App. I, p. 137; II, 1, p. 213)
Capoluogo della regione autonoma della Valle d'Aosta (v.) conta (1959) 30.000 ab. L'aumento della popolazione (1951: 24.215 ab. nel com., di cui 21.142 nella città) è soprattutto dovuto all'immigrazione: in parte dalle alte valli montane circostanti per il richiamo esercitato dal lavoro più rimunerativo nell'industria rispetto al faticoso ed incerto lavoro nelle alte baite montane, ed in parte da altre regioni d'Italia (Veneto, Puglia, Calabria, ecc.). Lo sviluppo delle industrie siderurgiche, fra le più importanti d'Italia, ha cambiato il volto di questa piccola città. A sud, nel vasto pianeggiante fondovalle percorso dalla Dora Baltea, gli stabilimenti della S.A. Cogne si sono andati ancora estendendo. Un altoforno a carbone e due elettrici lavorano il ferro proveniente dalle miniere di Cogne, usando il carbone fossile del bacino della Thuile. In un decennio, dal 1948 al 1958, allo sviluppo economico della città e della valle ha contribuito la nuova intensa attività turistica favorita dal governo locale con l'attrezzatura di centri nuovi per il turismo invernale. Presso la città di A. è sorto il nuovo centro della Pila, al quale si accede per seggiovia. I trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, mettendo in diretta comunicazione Aosta con Chamonix, in Francia, e la valle del Rodano, in Svizzera, porteranno nuova ricchezza alla città e alla sua regione.
Dopo il 1950 nuovi e moderni quartieri residenziali erano costruiti alla periferia della vecchia città, che pur andava rinnovandosi con imponenti demolizioni di vecchie case, che lasciavano il posto a nuovi moderni edifici. Un nuovo vasto quartiere operaio sorgeva ad ovest della città; più signorili quartieri si costruivano ad est, a sud ed anche nella soleggiata collina a nord della città. Fra le moderne opere pubbliche si possono ricordare: il nuovo Istituto tecnico statale; il palazzo delle Poste; il grande campo sportivo; il nuovo mercato; il maestoso palazzo della Regione, sede del Consiglio regionale; l'aeroporto. È infine degno di nota il riordinamento di tutta la zona archeologica, una delle particolari attrattive della città.
Per A. passerà, col 1961, un grande oleodotto che trasporterà il petrolio da Savona, per la via del Gran S. Bernardo, sino alla raffineria svizzera di Aigle nella valle del Rodano.
Bibl.: G. Brocherel, La Valle d'Aosta, Novara 1953.