ANTRACOSI (dal gr. ἄνϑραξ "carbone")
È una pigmentazione nera che presentano alcuni organi e tessuti in seguito ad un processo di infiltrazione di polvere di carbone nei loro elementi costitutivi. È quindi un genere di pigmentazione dovuto ad una sostanza che proviene dall'ambiente e non si forma per processo metabolico endocellulare. È stata constatata in alcuni visceri umani, ma specialmente nei polmoni e nelle linfoghiandole annesse alle vie respiratorie. Il primo caso di antracosi polmonare che la letteratura registra nell'uomo fu osservato dal Peacock nel 1860. Se ne occuparono in seguito lo Zencker, l'Arnold, il Grawitz, il Banti, l'Aufrecht, il Calmette e molti altri, soprattutto per controllare l'affermazione del Calmette, che l'antracosi polmonare non derivasse dalla semplice inalazione del pulviscolo di carbone e conseguente sua deposizione negli alveoli polmonari, ma fosse, al contrario, subordinata all'assorbimento intestinale del pulviscolo stesso ed al suo trasporto indiretto al polmone pel tramite del sangue circolante. Questa tesi è caduta per l'incostanza e la rarità di un'antracosi del fegato e delle linfoghiandole mesenteriche, cioè delle stazioni di primo arrivo dei materiali assorbiti dall'intestino, nonché per l'impossibilità di ottenere sperimentalmente l'antracosi polmonare per via intestinale.