ZERRI, Antonio
Attore, nato a Corfù da parenti italiani, il 20 ottobre 1837, morto a Napoli il 15 aprile 1903. Incominciò giovanissimo in compagnie secondarie, salì lentamente per il suo fisico non elegante e un lieve difetto di pronunzia. Ma la sua arte profonda e finissima si affermò magnificamente al Fiorentini di Napoli, nella compagnia di Adamo Alberti, accanto a T. Salvini e alla Cazzola. Sostituì il Taddei, vincendo il radicato amore del pubblico per il grande artista: e rimase il beniamino dei frequentatori anche quando lasciò le parti di caratterista ad Angelo Vestri, per assumere quelle di "promiscuo". Ebbe grande versatilità, come dimostra il suo vastissimo repertorio che va dalla commedia goldoniana all'espressione ultima della commedia del giorno. Come capocomico non ebbe fortuna. Nel 1876 si unì con Gaspare Lavaggi per un periodo che segnò il vertice della sua arte; poi tornò alla scrittura con Giovanni Emanuel. Particolarmente memorabili furono le sue interpretazioni di Luigi XI che fece evocare la memoria di G. Modena; di La gerla di Papà Martin; Don Marzio; Le miserie di Travetti: I Rantzau; Il Codicillo dello zio Venanzio, ecc. Nella parte di Conte Sirchi nel Duello fu contrapposto a Cesare Rossi. Sono da ricordare in specie le sue interpretazioni ne L'Aulularia di Plauto, ridotta dal Trambusti, nella Scuola dei mariti di Molière, nelle Allegre Comari di Windsor. La sua intelligenza e lo studio accurato lo rendevano direttore efficacissimo.