SEMENTINI, Antonio
SEMENTINI, Antonio. – Nacque a Mondragone in provincia di Caserta, l’11 ottobre del 1743, da Gennaro Sementini, notaio, e da Orsola Spano.
Dopo aver intrapreso gli studi letterari presso il seminario di Carinola, si trasferì a Napoli e a 17 anni e s’iscrisse alla facoltà di medicina. Allievo di Domenico Cotugno, nel 1766 ottenne l’incarico di primo medico assistente presso l’ospedale degl’Incurabili. Entrò così a far parte della scuola medica napoletana, incentrata sul neo-ippocratismo e su una nuova concezione della medicina basata sull’anatomia, la pratica nosocomiale e la fisiologia, divenuti criteri importanti per la comprensione e l’analisi del corpo umano. Nello stesso anno pubblicò la Breve delucidazione della natura e varietà della pazzia, opera molto probabilmente ispirata alla sua esperienza presso la ‘pazzeria’ del medesimo ospedale, destinata principalmente ai matti di condizione miserabile presenti nel Regno.
Nel 1772 Sementini sposò Candida Acierno dalla quale ebbe più figli, di cui uno, Luigi, divenne un valente chimico e seguì le orme del padre, affermandosi nel panorama medico-scientifico italiano ed europeo.
Nel 1774 diede alle stampe Requisitorio di un alunno, opuscolo scritto in risposta all’opera di Domenico Cirillo, intitolata Formulae medicamentorum e Pharmacopea Londinensi excerptae, pubblicata solo l’anno prima. Tali opere costituirono il frutto di una lunga diatriba intorno alle teorie di Albrecht von Haller su irritabilità e sensibilità. Nel 1783 fu sostituto della cattedra di ‘notomia’, poi di quella di fisiologia, di patologia e in ultimo di medicina pratica.
Il campo d’indagine di Sementini spaziò dall’anatomia alla fisiologia, ed egli divenne un precursore nello studio delle patologie nervose. Tra il 1781 e il 1784 pubblicò un trattato di nosologia. In tale opera Sementini utilizzò il metodo classificatorio del medico scozzese John Brown, suddividendo le malattie in classi tematiche; tali considerazioni vennero approfondite anche nella Lettera prima anatomica appartenente alla fabbrica del cervello (Napoli 1784). Nel 1785 lesse l’orazione inaugurale in occasione dell’istituzione del teatro anatomico dell’ospedale S. Giacomo e nel 1794 diede alle stampe le Institutiones Physiologiae, tradotte e poi pubblicate in italiano nel 1807.
Lo scoppio della Rivoluzione francese e l’eco di quest’ultima entusiasmarono molti studenti della facoltà di medicina e del collegio dell’ospedale degl’Incurabili, compreso il giovane figlio di Sementini, Luigi. Il coinvolgimento di quest’ultimo nella congiura giacobina del 1795 e nella breve stagione repubblicana costarono a suo padre la perdita della cattedra di fisiologia. Arrestato e poi scarcerato nello stesso 1799, dopo la fine degli eventi rivoluzionari Antonio Sementini riuscì comunque a reinserirsi negli ambienti medico-scientifici della capitale.
Oltre all’anatomia e alla fisiologia, centrale nella trattazione e nell’attività scientifica di Sementini fu l’affermazione del dato empirico per la medicina.
A tal proposito nel 1801 pubblicò L’Arte di curar le malattie e qualche anno più tardi scrisse la Memoria su le medicine calmanti, opera rimasta inedita e letta in una delle adunanze del Real Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli nel 1811, frutto della sua lunga pratica presso l’ospedale degl'Incurabili. Nel 1803 pubblicò La patologia, ossia della malattia in generale e delle sue varietà, in cui confutò in parte le dottrine di John Brown.
Sementini fece parte del Comitato centrale di vaccinazione, istituito a Napoli nel 1807. Ebbe numerosi scambi di natura culturale con molti dei medici e degli scienziati più rinomati dell’epoca: Giacomo Tommasini, Pietro Moscati, Paolo Mascagni, Floriano Caldani, Lazzaro Spallanzani. Fu, inoltre, membro di molte accademie, come di quella di scienze e belle lettere, di quella reale nel restaurato regime borbonico e di quella Pontaniana; fu anche presidente del Real Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli nel 1810.
Morì a Napoli l’8 giugno del 1814.
Fu sepolto nella chiesa di S. Sofia. Nel 1827, presso la chiesa di S. Maria del Popolo, annessa all’ospedale degl'Incurabili, furono eretti due monumenti in marmo, dedicati alla di lui memoria e a quella della consorte.
Fonti e Bibl.: Tutte le opere principali di Sementini sono elencate negli Atti del Real Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, III, Napoli 1822, pp. 354-355.
A. Grillo, Elogio storico del dottissimo medico e gran fisiologo A. S. pronunciato da Antonio Grillo nel Real Istituto d'incoraggiamento di Napoli a' 4 di agosto 1814. Coll'aggiunta di altri componimenti [... ], Napoli 1816; D. Martuscelli, Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, VI, Napoli 1819, ad vocem, pp. 186-189; S. Delle Chiaje, Necrologia di F. Cavolini, V. Ramondini, F. Daniele, A. S., G.M.A. Gagliardi, M. Ferrari, F. Zuccari, e B. Amantea, Napoli 1821, pp. 36-44; L. Chiaverini, Elogio istorico di A. S., dottore in filosofia e medicina: medico emerito nel grande ospedale degl'incurabili, ec. publ. prof. di anatomia, di fisiologia [...], per la solenne inaugurazione del monumento erettogli nella chiesa degl'incurabili dal cav. Luigi Sementini figlio; nella regale accad. medico chirurgica di Napoli a di 28 maggio 1829, Napoli 1829; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri nelle scienze, lettere ed arti del secolo XVIII, e de' contemporanei, I, Venezia 1834, pp. 396-397; B. Vulpes, Per la solenne inaugurazione de’ ritratti di sette illustri medici napoletani, Napoli 1836, pp. 23-26; A. Sansone, Gli avvenimenti del 1799 nelle due Sicilie: nuovi documenti, Palermo 1901, p. 252; B. Croce, La rivoluzione napoletana del 1799: biografie, racconti, ricerche, Bari 1912, pp. 208-209; F.M. Ferro, S. e la scuola medica napoletana, Prefazione ad A. Sementini, Breve delucidazione della natura e varietà della pazzia (ristampa anastatica dell’edizione di Gennaro Giaccio, Napoli 1766), a cura di F.M. Ferro - G. Riefolo, Roma 1994, pp. V-XXIII; G. Riefolo, Una fisiologia delle passioni, Postfazione, ibid., pp. 3-15; A. De Francesco, Vincenzo Cuoco: una vita politica, Roma-Bari 1997, p. 147; M. Battaglini, La Repubblica napoletana: diari, memorie, racconti, I, Milano 2000, pp. 112, 150; R. Alibrandi, In salute e in malattia. Le leggi sanitarie borboniche fra Settecento e Ottocento, Milano 2012, pp. 26-29; R. Passaro, Il De Morbis nervorum di A. S., in La circolazione dei saperi scientifici tra Napoli e l’Europa nel XVIII secolo. Atti del convegno..., Napoli... 2012, a cura di R. Mazzola, Pomigliano D’Arco 2013, pp. 151-162.