Segni, Antonio
Giurista e politico (Sassari 1891-Roma 1972). Laureatosi nel 1918, insegnò diritto processuale civile nelle università di Perugia (1920-25), di Cagliari (1925-30) e di Pavia (1931-32); professore di diritto commerciale a Sassari dal 1933, nel 1954 conseguì la cattedra di diritto processuale civile presso l’univ. di Roma. Nelle file delle organizzazioni cattoliche sin da giovane, nel 1919 si iscrisse al Partito popolare e nel 1923 ne divenne consigliere nazionale, ritirandosi però dalla vita politica negli anni del regime fascista. Tra gli organizzatori della Democrazia cristiana in Sardegna dal 1943, membro della prima Consulta regionale sarda, nel 1946 fu eletto all’Assemblea costituente. Deputato (1948-62), dal 1946 al 1951 fu ministro dell’Agricoltura, e in tale veste elaborò un piano di riforma agraria di cui fu tradotto in legge un ampio stralcio. Dopo aver ricoperto la carica di ministro della Pubblica istruzione (1951-54), S. fu alla guida di un governo formato da DC, PSDI e PLI (1955-57). Ministro della Difesa (1958-59), ancora presidente del Consiglio a capo di un monocolore democristiano (1959-60), fu poi ministro degli Esteri (1960-62). Eletto nel maggio 1962 presidente della Repubblica, l’aggravarsi delle sue condizioni di salute lo costrinse alle dimissioni nel dic. 1964, dopo che già nell’agosto precedente le funzioni di capo dello Stato erano state provvisoriamente assunte dal presidente del Senato C. Merzagora. Socio nazionale dei Lincei dal 1958, nel 1964 gli fu conferito il premio Carlo Magno per la sua attività in favore dell’unità europea. Tra le opere giuridiche: L’intervento adesivo (1919); La legislazione processuale di guerra e la riforma del processo civile (1921); Note critiche in tema di legislazione di diritto processuale (1922); Il progetto preliminare di codice penale e il processo civile (1928); Il principio di eventualità e la riforma del processo civile (1937); Intorno al nuovo procedimento civile (1940); Il processo civile nello stato contemporaneo (1954).