SCARPA, Antonio
Anatomista e chirurgo, nato a Motta di Livenza (Friuli) il 19 maggio 1752, morto a Pavia il 31 ottobre 1832. Datosi alla medicina, studiò a Padova anatomia sotto G.B. Morgagni e a Bologna chirurgia sotto Riviera allievo di P.P. Molinelli. Nel 1772 fu nominato professore di anatomia nell'ateneo di Modena, raccomandato dal Morgagni, alla cui scuola lo S. aveva plasmato la mente al vero metodo d'indagine anatomica e clinica. Poco dopo da Francesco III di Modena fu nominato chirurgo primario degli ospedali militari e dell'esercito. Nel 1779 pubblicò il lavoro sui ganglî e plessi nervosi. Quale compenso a questa sua fatica gli venne concesso un viaggio d'istruzione in Francia e in Inghilterra, ove conobbe W. Hunter, P. Pott, F. Vicq-D'Azyr, P. Wenzel e G. A. Brambilla chirurgo di Giuseppe II, che tanto in appresso doveva interessarsi dello S. Proposto da questo quale professore d'anatomia nell'università di Pavia, ottenne la cattedra nel 1783. Destituito dall'insegnamento dalla Repubblica Cisalpina, perché aveva rifiutato di prestare giuramento, venne reintegrato nella carica da Napoleone I. Per grave diminuzione della vista verso la fine del 1804 cedette la cattedra di anatomia a S. Fattori, conservando quella di clinica chirurgica, che tenne fino al 1812. Nel 1806 aveva pubblicato la sua opera sulle ernie, dove con molta chiarezza ne spiega il meccanismo di produzione. Ritiratosi dall'insegnamento continuò nei suoi studî, tanto che pochi mesi prima di morire pubblicò il terzo volume dei suoi opuscoli. Fece molti e valenti allievi. Amantissimo delle belle arti e pittore egli stesso aveva raccolto molte opere d'arte, specie di pittura. Fu amico di A. Volta e di L. Spallanzani, e membro delle Accademie delle Scienze di Parigi, Londra, Berlino e Stoccolma e delle società di chirurgia di Londra, Edimburgo e Irlanda.
L'opera scientifica dello S. è abbondantissima. L'anatomia comparata gli deve grandi progressi. Fece studî sui nervi cerebrospinali, sul sistema ganglionare e sui plessi nervosi, nonché ricerche speciali sull'osteogenesi. Si oppose alla teoria del Troia sull'accrescimento del callo osseo, ma non con ragione. Descrisse il plesso faringeo del pneumogastrico, i nervi della superficie esterna del cuore, il ganglio di Wrisberg, che chiamò cardiaco. Fece importanti osservazioni sugli organi dell'udito e dell'olfatto. Diede grandi contributi all'anatomia chirurgica e patologica delle ossa e delle arterie. Studiò le alterazioni organiche, che provocano la formazione delle ernie e il meccanismo di discesa di esse. In fisiologia rifulse con gli studî già detti dell'innervazione cardiaca e dello stimolo nervoso quale eccitatore delle contrazioni muscolari. In chirurgia scrisse sui piedi torti e su di un metodo ortopedico per la loro cura (1779) e nella cistotomia modificò il taglio lateralizzato di Hawkins. Descrisse lo spostamento in alto dell'arteria epigastrica nelle ernie, consigliando in quelle strozzate lo sbrigliamento in alto. Si occupò di oculistica.
Scritti principali: De structura fenestrae rotundae auris et tympano secundario, Modena 1772; De nervorum gangliis et plexubus, ivi 1772; Memoria sui piedi torti, ivi 1779; Commentarius de penitiori ossium structura, Lipsia 1779; De organo olfactus praecipuo deque nervis nasalibus e pari quinto nervorum cerebri, Pavia 1795; De nervo spinali ad octavum cerebri accessorio commentarius, ivi 1789; Tabulae neurologicae ad illustrandam historiam cardiacorum nervorum, noni nervorum cerebri, glossopharingei ex octavo cerebri, ivi 1794; Riflessioni ed osservazioni anatomo-chirurgiche sull'aneurisma, ivi 1804; Saggi d'osservazioni e di esperienze sulle principali malattie degli occhi, Venezia 1805; Sulle ernie, memorie anatomo-chirurgiche, Pavia 1817-19; Memoria sulla legatura delle principali arterie deqli arti con un'appendice all'opera sull'aneurisma, ivi 1817; Memoria sull'idrocele del cordone spermatico, ivi 1823; Opera omnia, Firenze 1836-1838, con un atlante.
Bibl.: S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, Napoli 1945-48, voll. 5, passim; P. Capparoni, Profili bio-bibliografici di medici e naturalisti celebri italiani, I, Roma 1925; G. Bilancioni, A. Volta e A. S., in Arch. di storia della scienza, VIII (1927); G. Favaro, A. S. e l'Università di Modena, Modena 1932; L. Münster, A. S., in Progressi di terapia, Bologna 1932, n. 12; G. Bilancioni, S. e lo studio dei seni accessori del naso, in Monitore zoologico italiano, Firenze 1933, XLIII, n. 3.