Scrittore italo-albanese (S. Caterina Albanese 1819 - S. Giacomo di Cerzeto 1894). Abbracciata la vita religiosa, se ne allontanò, ma la riprese definitivamente dal 1876. Oltre a scritti di carattere religioso (Rozarë e S. Mëris Virgjër të Mirvulis "Rosario della S. Maria Vergine del Buon Consiglio", 1849; Krështeu i shëjtëruar "Il cristiano santificato", 1855), pubblicò, sempre in lingua albanese, una raccolta di poesie d'amore, Il canzoniere albanese (1846), e il dramma Emira (1864). Al definitivo riconoscimento della sua importanza tra gli autori di lingua albanese ha contribuito il ritrovamento, nella Biblioteca civica di Cosenza (1966), dei suoi "romanzetti", romanzi e novelle in versi ottonarî, due dei quali sono stati pubblicati a cura di G. Gradilone (Panaini e Dellja - Fëmija pushtjerote "Panaino e Delia - La famiglia campestre", 1974).