SALVIATI, Antonio
Nato a Vicenza il 18 marzo 1816, morto a Venezia il 25 gennaio 1890. Ispiratosi agli scritti e all'opera dell'abate Vincenzo Zanetti, concepì, dopo un incontro nel 1859 con L. Radi, il proposito di far rivivere in Venezia l'arte del vetro e quella del musaico, cadute in abbandono. Dopo una seria preparazione, acquistata in viaggi, visite di musei; contatti con i più celebrati artisti nazionali ed esteri dell'epoca, appoggiato dall'esperienza e dalla maestria del Radi nel produrre pietre da musaico, assistito da alcuni dei più distinti maestri della pittura anche dell'Accademia di Belle arti in Venezia, ridiede anzitutto vita alla produzione musiva, ben presto celebrata e penetrata dappertutto, sì che non solo in Europa (con prevalenza in Inghilterra), ma ancora in Egitto, Asia e America cartoni ed artefici del laboratorio d'arte fondato in Venezia, trovarono notevole impiego. Nel 1866, su invito della deputazione comunale di Murano, il S. realizzava il progetto d'una fornace nella quale sotto la sua guida un complesso delle maggiori capacità artistiche locali fece rifiorire i vetri soffiati su modelli tramandati dall'età d'oro dell'arte muranese.