RUBERTI, Antonio
Ingegnere, scienziato e uomo politico, nato ad Aversa il 24 gennaio 1927. Laureato in ingegneria all'università di Napoli, ricercatore presso la fondazione U. Bordoni dal 1954, vincitore del primo concorso italiano alla cattedra di Controlli automatici, ha insegnato presso l'università di Roma prima (dal 1962) tale disciplina, poi (dal 1973) Teoria dei sistemi.
La sua attività si è sviluppata in tre principali fasi: una prima d'impegno totale nella ricerca; una seconda in cui ha dato vita a una propria scuola oggi presente in numerose università italiane e straniere; una terza in cui il suo impegno politico e sociale lo ha indirizzato a promuovere trasformazioni istituzionali profonde nel sistema nazionale dell'università e degli enti di ricerca e nei programmi internazionali scientifici e formativi. Nel 1969 ha fondato e diretto (fino al 1976) l'Istituto di automatica presso l'università di Roma, e il Centro dei sistemi di controllo e di calcolo automatico del CNR, i primi organismi di ricerca realizzati in Italia nei settori dell'informatica e dell'automatica. È stato preside (1973-76) della facoltà d'Ingegneria e rettore (1976-87) dell'università di Roma ''La Sapienza''. Ministro senza portafoglio per il coordinamento della Ricerca Scientifica e Tecnologica (1987-89), R. è stato dal 1989 al 1992 ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica; e con vari provvedimenti legislativi ha posto le basi per la realizzazione dell'autonomia universitaria e degli enti di ricerca, per un nuovo ordinamento degli studi universitari (che prevede i diplomi universitari e l'insegnamento universitario a distanza), per un nuovo concetto di diritto allo studio. S'è impegnato per un sempre maggiore coinvolgimento italiano nelle attività internazionali. Ha pubblicato numerosi saggi relativi alla politica dell'università e della ricerca nonché ai problemi dell'innovazione tecnologica; si ricordano i volumi Tecnologia domani (1985) ed Europa a confronto (1989). Deputato in Parlamento per il PSI (1992), si è dimesso (1993) per assolvere all'incarico di commissario all'Unione Europea per la scienza, ricerca, sviluppo, educazione. Ha elaborato il quarto programma quadro 1994-98, stabilendo accordi di cooperazione anche con i paesi dell'ex Unione Sovietica e con altri organismi multinazionali europei, quali il CERN e l'ESA; ha promosso l'istituzione dell'Assemblea europea delle scienze e delle tecnologie.
Nel corso della sua attività di ricerca, R. ha pubblicato numerosi articoli scientifici ricevendo riconoscimenti internazionali. I suoi studi riguardano in particolare la simulazione dei calcolatori analogici per i quali propone e realizza nuovi componenti, il controllo dei motori a corrente alternata con tecniche di simulazione ibrida, i fondamenti della teoria dei sistemi e del controllo con nuovi metodi sulla realizzazione dei sistemi lineari e bilineari.