PIZZUTO, Antonio
Scrittore, nato a Palermo il 14 maggio 1893, morto a Roma il 24 novembre 1976. A Palermo compì gli studi laureandosi in giurisprudenza e successivamente in filosofia. Entrato nella pubblica sicurezza, rimase in Sicilia fino al 1930, anno in cui venne trasferito a Roma dove fu nominato vicepresidente della Commissione internazionale di polizia criminale. Nel 1945 venne inviato a Trento come vice-questore e poi come questore a Bolzano.
Dopo alcune giovanili traduzioni di Kant e di classici antichi, P. esordisce con uno scritto teorico, Note su una nuova estetica (in Sophia, XXII, 1954), per rivelarsi poi come narratore con Signorina Rosina (1956). L'avanguardismo, inteso come atto di distruzione dei generi tradizionali, e nel suo aspetto di processo di rivelazione del reale attraverso la disgregazione delle sue istituzioni formali, è la dimensione letteraria più affine a Pizzuto. Insieme con Si riparano bambole (1960) e Ravenna (1962) il primo "romanzo" forma, nelle intenzioni dello stesso autore, una trilogia in cui il passaggio dall'una all'altra opera segna le tappe di un progressivo lavoro di disancoramento dalla logica tradizionale organizzato attraverso la corrosione degli elementi del racconto, la disarticolazione della struttura temporale, l'impiego di una scrittura ellittica, sincopata eppure fortemente espressiva. Paginette (1964), Sinfonia (1966) e Testamento (1969) costituiscono un altro gruppo di scritti collegati da una comune direzione di ricerca espressiva, e cioè dal dilatarsi di quel processo di atomizzazione del tessuto del racconto già evidente in Ravenna. Da un residuo di "storia" rappresentata dalla persistenza di un personaggio quale centro unitario, si passa alla totale dissoluzione del "fatto" per mezzo dell'accentuazione di un continuum linguistico di matrice assai diversa dal procedimento del flusso di coscienza in quanto volto a registrare il magmatico ribollire dei dati, degli oggetti esterni e non il prismatico sovrapporsi degli stati di coscienza.
Gli scritti più recenti raggruppati dallo stesso P. sotto il titolo classificatorio di Pagelle (in Paragone, 1969, n. 315; e Sintassi nominale e pagelle, in L'Approdo letterario, 1970, n. 52), ovvero pubblicati in brochures (Il triciclo, 1976; La bicicletta, 1976; Nuove paginette, 1977; Due racconti di Saltino Saltini, 1978) corrispondono all'elaborazione contenuta nello scritto teorico Sintassi nominale, volto a fondare la validità di una scrittura dominata dall'"indeterminismo", espresso attraverso un monologo costruito principalmente sull'abolizione della distinzione tra nome e verbo.
Bibl.: C. Segre, L'"Hypnopaleoneomachia" di Pizzuto, in Strumenti critici, giugno 1967; G. Contini, in Letteratura dell'Italia unita, 1861-1968, Firenze 1969; G. A. Peritore, A. Pizzuto, in I contemporanei, III, Milano 1969; R. Jacobbi, Pizzuto, Firenze 1971; G. Contini, premessa al cit. Triciclo, 1976; Pizzuto parla di Pizzuto, a cura di P. Peretti e con un saggio introduttivo di W. Pedullà, Cosenza 1977.