NIBBY, Antonio
Archeologo e studioso di antichità classiche. Il N. nacque a Roma il 4 ottobre 1792; giovanissimo fondò un'Accademia Ellenica, da cui derivò poi quella Tiberina. Scrittore di lingua greca alla Biblioteca Vaticana nel 1812, ottenne nel 1820 a Roma una cattedra di archeologia, materia che insegnò anche all'Accademia di Francia. Numerosissimi i suoi lavori: del 1819 sono un Viaggio antiquario ne' dintorni di Roma e un itinerario delle antichità della Sicilia; nel '20 illustrò, con il Gell, le mura di Roma, nel '21 riconobbe la copia di una scultura pergamena nel cosiddetto Gladiatore (o Gallo) morente, dando nuovi orizzonti allo studio di quella scuola; è del 1827 la sua carta dei dintorni di Roma, a cui collaborò anche il Gell, commentata, nel 1837, da un'Analisi storico-topografica-antiquaria, in 3 voll., uscita a Roma, come le altre opere, e ristampata nel 1848-49. L'opera principale è però quella Roma nell'anno 1838, pubblicata a Roma, in 4 voll., 2 dedicati alla parte antica e 2 alla moderna. I primi non hanno oggi il valore originario, dati gli studî e gli scavi compiuti in più di un secolo. Altri saggi del N. ebbero per oggetto gli Orti Serviliani, il Foro Romano, il Tempio della Pace (che fu causa di una polemica con il Fea), la Mole Adriana, la Via Portuense, le antichità tiburtine. Tradusse inoltre frammenti dei Fasti di Verrio Fiacco, e diede un'edizione critica di Pausania.
Minato anche dagli strapazzi per le continue escursioni nella campagna romana, si spense a Roma il 29 dicembre 1839.
Meriti principali del N. furono lo studio delle fonti classiche, riguardanti ciascuno dei complessi monumentali di cui egli si occupava, la visione diretta di essi, ed anche l'esercizio di una retta critica, pur essendo la maggior parte dei suoi lavori di carattere compilatorio.
Bibl.: G. Moroni, Dizionario Ecclesiastico, Venezia 1878, s. v.; A. Michaelis, Un secolo di scoperte archeologiche, Bari 1912; L. Schudt, Le guide di Roma, Vienna 1930.