Munoz Molina, Antonio
Muñoz Molina, Antonio. ‒ Scrittore e saggista spagnolo (n. Úbeda 1956). Ha seguito i corsi in storia dell’arte all’Università di Granada e quelli di giornalismo all’Università di Madrid. In seguito inizia a scrivere articoli per Ideal , poi raccolti in un volume dal titolo El Robinson urbano (1984). Ha esordito come romanziere con Beatus ille (1986; trad. it. 1999), in cui si intravedono già tutti i temi a lui cari, come la costruzione della suspense grazie a una complessa architettura narrativa protesa sul finale, il trauma della dittatura franchista, la tensione irrisolta verso il ricordo e la storia, la scrittura prossima alla confessione diaristica e l’attenzione verso gli esclusi, siano essi malvagi, artisti maledetti o eroi civili. Dopo libri di grande successo come El invierno en Lisboa (1987; trad. it. 1995), vincitore del Premio de la crítica e del Premio nacional de narrativa (1988), e El jinete polaco (1991), vincitore del Premio Planeta e nuovamente del Premio nacional de narrativa (1992), M. M. negli ultimi anni ha abbandonato gli echi noir per una scrittura più intimista. Sono di questo periodo En ausencia de Blanca (2001; trad. it. 2002), storia surreale di un uomo sedotto e abbandonato da un’ipotetica moglie, Sefarad. Una novela de novelas (2001; trad. it. 2002), un’importante analisi della Spagna del secolo scorso alle prese con i più significativi temi novecenteschi come la persecuzione ebraica, l’esilio e la fuga, e El viento de la Luna (2006; trad. it. 2008), romanzo quasi autobiografico sulla Spagna franchista che anela le libertà americane. Una dimensione ancor più lirica si riscontra nei recenti Días de diario (2007), che racconta nei minimi dettagli l’intima fase di gestazione della scrittura frammista a libere riflessioni quotidiane, e La noche de los tiempos (2009), vincitore del Prix Méditerranée étranger, che affronta con taglio onirico la guerra civile spagnola nel sospeso spazio temporale di un viaggio automobilistico. Dal 1995 è diventato membro della Real academia española, scrive regolarmente per El País e Die Welt e si è trasferito a New York per dirigere la sede locale dell’Instituto Cervantes.