Patriota (Modena 1801 - ivi 1883); accusato dell'uccisione del capo della polizia estense (1822), fuggì in Inghilterra; fu poi in Spagna e in Grecia, dove combatté valorosamente. Tornato in Italia (1831), combatté a Novi e Rimini; arrestato, fuggì dalle prigioni di Venezia. Rifugiatosi in Grecia, nel 1848 accorse alla difesa di Venezia. Rientrato in Italia nel 1859, ebbe comandi nell'esercito dell'Italia centrale poi in quello regolare, in cui divenne generale.