MICHEROUX, Antonio
Diplomatico napoletano di famiglia oriunda inglese, nato nel 1776, morto a Napoli il 2 luglio 1805. Antico massone e protetto dalla regina Maria Carolina, per le cui feste componeva cantate metastasiane, fu nominato ministro residente a Venezia il 1° giugno 1785. E a Venezia rimase, servitore zelante del proprio paese e non alieno da intrighi, fino alla caduta della repubblica. Giovane colto e simpatico aveva sposato segretamente (solo nel 1791 le nozze furono rese pubbliche) la contessa Maria Teresa Danielluzzi, divorziata da un Foscarini, donna malamente famosa per libertà di condotta. Personalmente in buoni rapporti con gl'inviati francesi, condusse tra l'ottobre 1794 e il giugno 1795 quelle trattative con il Lallement, che non portarono alla pace immediata con la Francia, per le eccessive pretese di questa e per la cattiva volontà napoletana, ma furono non inutile presa di contatto per l'avvenire. Passò poi a rappresentare la corte borbonica presso la Cisalpina; dopo la fuga di Ferdinando in Sicilia, fu inviato a Corfù a chiedere l'intervento dei Russo-Turchi. Parte notevole ebbe nelle vicende del 1799: sbarcato in Puglia con pochi uomini, prese Brindisi il 3 maggio e successivamente Bari e Barletta. Accordatosi con gl'insorti pugliesi e con il Ruffo, entrò trionfalmente in Foggia il 22 maggio e avanzò su Napoli. Per incarico del Ruffo trattò per un armistizio con i repubblicani e firmò quella capitolazione del 19 giugno, che fu violata dal Nelson. Più tardi firmò la convenzione di Foligno con il Murat (18 febbraio 1801) e la pace di Firenze (28 maggio). Dopo il ritiro dell'Acton (1803) tenne fino alla morte il Ministero degli esteri.
Bibl.: G. Carducci, Un giacobino in formazione, in Opere, XIX, Bologna 1909, pp. 231-243; B. Maresca, Il cav. A.M. nella reaz. napol. dell'anno 1799, in Arch. stor. Napoli, XVIII-XIX (1895).