BENELLI, Antonio Maria Pellegrino (Peregrino)
Nacque a Forlì il 5 sett. 1771 (secondo il Mambelli: 1767 o 1769), da Sante e Camilla Gori. Seguì i primi studi musicali in patria nella scuola di canto della Cappella della cattedrale, di cui era maestro A. Favi, sotto la guida del "cavaliere Santarelli", come egli stesso scrisse nella prefazione delle sue Regole per il canto figurato (1814); poi forse li continuò a Bologna con S. Mattei. Secondo il Mambelli nel 1787, "diciottenne", esordì come tenore al Teatro Nuovo di Forlì nelle opere L'Albergatore vivace e Il Convito, che erano state composte forse dal Favi. Nell'estate dello stesso anno cantò al Teatro Rangoni di Modena in opere di L. Caruso., D. Cimarosa, A. Salieri e G. Sarti; due anni più tardi (1789) tornò al Teatro Nuovo di Forlì per cantare ne Il capriccio drammatico del Valenti e ne Il convitato di pietra ossia il Don Giovanni di G. Gazzanica come protagonista. Prese ancora lezioni di musica da N. Sala e lezioni di canto da B. La Barbera, maestri al conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli. Nel 1790, scritturato al Teatro Nuovo di Napoli, vi interpretò la parte di Filandro nell'opera IlCartesiano fantastico di G. Tritto e nel 1791 quella di Florindo ne Le astuzie amorose dello stesso autore. Continuò a cantare al Teatro dei Fiorentini dal 1791 al 1798 in opere di G. Paisiello, Cimarosa, P. C. Guglielmi, Tritto, sempre applauditissimo, e fu primo tenore (Alessandro) al Teatro S. Carlo nell'opera Apelle e Campaspe del Tritto l'8 maggio 1796, riportando un tale successo che Ferdinando I lo assunse fra i musici della sua Reale Cappella.
Secondo il Castil Blaze, il B. creò la parte di Paolino nell'opera Il matrimonio segreto di Cimarosa eseguita al Burgtheater di Vienna il 1º apr. 1793 (rappresentazione da lui, però, scambiata erroneamente per la prima assoluta: Vienna., Nationaltheater, 7 febbr. 1792). Molti anni più tardi (2 sett. 1811), sempre secondo il Castil Blaze, il B. cantò nel Don Giovanni di Mozart, per la prima volta eseguito al Teatro Italiano di Parigi.
Nel carnevale dei 1798 il B. fece rappresentare al Teatro dei Fiorentini, partecipandovi anche come cantante nel ruolo di Ulisse, una sua composizione drammatica (libretto di ignoto), intitolata Penelope, con la quale si congedò dal pubblico napoletano. Si trasferì quindi, scritturato per il Teatro Italiano, a Londra, dove fu accolto favorevolmente.
A Londra il B. si trattenne fino al 1801; poi si recò a Dresda, dove fu assunto come virtuoso di camera e primo tenore alla Cappella della corte sassone (si ricorda la sua partecipazione all'opera Il Barbiere di Siviglia di F. Morlacchi data al Teatro di, corte il 27 apr. 1816), che lasciò nel 1823 con una pensione. Nel 1822 era stato chiamato, infatti, da G. Spontini come insegnante di canto della Reale Scuola Teatrale di Berlino. Qui il B., conosciuto già come buon cantante e compositore particolarmente felice nello stile da chiesa, iniziò anche l'attività di critico musicale e fu collaboratore della Allgemeine musikalische Zeitung di Lipsia, dove apparvero nel 1824 le sue importanti Bemerkungen über die Stimme, che gli valsero un notevole successo. A Berlino il B., che era molto stimato, rimase, però, soltanto fino al 1829, quando venne licenziato per la pubblicazione (in vari numeri della Allgemeine musikalische Zeitung)delle Kritische Briefe über die Tonkunst, incoerenti articoli, prima di lode, poi di denigrazione contro l'opera Olympie di G. Spontini, che questi fece ristampare l'uno accanto all'altro. Il B. ritornò a Dresda, dove gli era stata conservata la pensione; poi, ammalatosi, intraprese un viaggio nell'Erzgebirge e a Börnichen, ove si era ritirato a vita privata, morì il 16 ag. 1830.
Il B. lasciò numerose composizioni, stampate o manoscritte (vedi elenchi riportati dall'Eitner e dal Fétis), sacre (Messe a più voci con cori e orchestra, Motetti, Salmi, Stabat Mater, ecc.) o di musica vocale da camera e di concerto (Arie, Cantate, Duetti, Scene e Cavatine, Rondeaux, Solfeggi, Notturni a 4 voci, Sonate per pianoforte a quattro mani, Sonate da cembalo, ecc.), che meriterebbero di essere studiate per una sua giusta valutazione anche come compositore. Egli è ricordato, infatti, soprattutto per il suo lavoro didattico Regole per il canto figurato o siano precetti ragionati per apprendere i principi di musica, di cui apparvero a Lipsia nel 1814 la prima edizione (Breitkopf u. Hänel) e a Dresda nel 1819 la seconda (Arnold), con testo italiano e tedesco. Queste Regole, dedicate al conte Marcolini, primo ministro di Sassonia, secondo il Fétis, furono pubblicate in una nuova edizione dal Ricordi di Milano; esse constano di due parti, la prima contenente i precetti ragionati e le leggi sopra il canto (queste ultime, in 25 brevi paragrafi, sono assai utili per la conoscenza della prassi e dell'estetica vocali del tempo) e la seconda Esercizi, Lezioni et infine Solfeggi Per imparare a cantare. Alla fine della seconda parte una nota avverte che "in seguito di questa grammatica, sortiranno ogn'anno sei altri nuovi solfeggi dello stesso autore", ma si ignora se l'impegno fu mantenuto dal Benelli.
Bibl.: M. Fürstenau, Gesch. der königlich sächsischen musikalischen Kapelle, Dresden 1849, pp. 176, 181, 187; F.-H.-J. Castil Blaze, Théâtres lyriques de Paris - L'Opéra Italien de 1548 à 1856, Paris 1856, pp. 329, 331, 357; F. Florimo, La Scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, IV, Napoli 1881, pp. 81, 83, 85, 87, 141, 143, 259, V. Tardini, I Teatri di Modena. III, Opere in musica rappres. dal 1594 al 1900, Modena 1902, pp. 922, 1154, 1346, 1382; L. Da Ponte, Memorie, a cura di G. Gambarin e F. Nicolini, Bari 1918, I, p. 249; II, p. 306; G. Radiciotti, G. Rossini, I, Tivoli 1928, p. 194; A. Mambelli, Musica e teatro in Forlì nel sec. XVIII, Forlì 1933, pp. 51, 187 s., 198, 203-205; Id., I Forlivesi nel Risorg. nazionale... Diz. Biografico.... Forlì 1936, pp. 32 s.; P. Lichtenthal, Diz. e Bibl. della Musica, IV, Milano 1826, pp. 152, 501; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens, I, Paris 1866, pp. 340 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 444 s.; G. Grove's Dict. of Music and Musiciam, I, London 1954, p. 620; Diz. Ricordi della Musica e dei Musicisti, Milano 1959, p. 136.