Nacque il 4 genn. 1717 a Bologna, nella parrocchia dei Ss. Cosma e Damiano, da Pietro Antonio e da Cecilia Nobili. Era di umili origini («suo padre è cuoco, o era pel papato del Colleg[io] di Spagna; il fratello esercita un mestiero ordinario»: così Giambattista Martini nella minuta di una lettera a un tal Cesareo di Bologna datata 4 giugno 1748 e conservata a Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica, I.019.1.087) e fu avviato alla musica da L.A. Predieri. Nel 1746 rappresentò a Fano il Siroe, sua prima opera in musica ed «esercitò con distinto aggradimento la sua arte in varie chiese, particolarm(ente) de’ RR.PP. Filippini» (Martini, p. 33). Il 2 giugno 1749 venne eseguita una sua cantata in onore di Margherita Spada, consorte del principe E. Lambertini, nipote di papa Benedetto XIV.
Rientrato a Bologna, dal 1751 fu maestro di cappella in S. Giovanni in Monte (fino al 1769). Nel 1760 concorse al posto di vicemaestro di cappella nella basilica di S. Petronio, ottenuto (non senza polemiche) da G.C.A. Zanotti, allievo di Martini. All’inaugurazione del teatro Comunale con il Trionfo di Clelia di Chr.W. Gluck (14 maggio 1763) il M. figurava come maestro al cembalo. Dal 1767 fu il sostituto successore di A. Caroli nella cappella della chiesa metropolitana di S. Pietro.
Nonostante gli incarichi bolognesi, il M. intraprese numerosi viaggi e si recò all’estero per allestire le sue opere. Per il teatro Reale di Lisbona compose una Clemenza di Tito e un Antigono (1755); il 15 marzo 1755 scriveva a Martini da Lisbona raccomandandogli «sempre più […] le mie Chiese» bolognesi presso cui era impiegato (Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica, I.018.041). Secondo la testimonianza di Domenico Vittozzi, successiva di qualche giorno alla prima napoletana della Nitteti (1764), le sue composizioni riuscivano «di un applauso commune, la musica non si può desiderare migliore: le arie sono sì ben tagliate alli personaggi, che riescono meravigliose» (lettera a Martini del 28 maggio: ibid., I.023.049). Tutta da verificare è invece la notizia secondo cui il M. si sarebbe recato anche in Russia._
Il 6 sett. 1736 l’Accademia filarmonica di Bologna lo aveva accolto tra i propri membri in qualità di «cantore di tenore» (Penna, p. 624); sette anni più tardi, il 20 ott. 1743, si sottopose a esame sull’antifona a quattro voci Veni, sponsa Christi, e venne approvato nella classe dei compositori. Nominato più volte principe del medesimo sodalizio (1757, 1761, 1771, 1773, 1784), nel 1770 fu tra i censori che attribuirono la patente di compositore «alla forestiera» al giovane W.A. Mozart. Il M. figura, infine, nella galleria di ritratti di padre Martini con un olio su tela di anonimo del 1773 (Bologna, Conservatorio statale di musica G.B. Martini, Sala Bossi, B.32956).
Il M. morì a Bologna l’8 dic. 1785.
Il catalogo delle composizioni del M. comprende numerose opere in musica: Siroe, re di Persia (P. Metastasio, Fano 1746); Merope, pasticcio con musiche di diversi autori (A. Zeno, Genova 1746); L’Issipile (P. Metastasio, Macerata 1748); La Didone abbandonata (Id., Bologna 1752); Il Demofoonte (Id., Parma 1754); Antigono (Id., Lisbona 1755); La clemenza di Tito (Id., ibid. 1755); Ifigenia in Tauride (M. Coltellini, Treviso 1756); Il re pastore (P. Metastasio, Bologna 1757); Il viaggiatore ridicolo (C. Goldoni, Parma 1757); Arianna e Teseo (P. Pariati, Napoli 1758); Eumene (A. Zeno, adattamento di V.A. Cigna, Torino 1759); Adriano in Siria (P. Metastasio, Venezia 1760); L’astuto ciarlatano (Bologna 1760); Le stravaganze del caso (ibid. 1760); Il mercante fallito (Roma 1762); La Nitteti (P. Metastasio, Napoli 1764); L’Olandese in Italia, con G.M. Rutini (N. Tassi, Bologna 1766); Il cavaliere per amore, con N. Piccinni (forse G. Petrosellini, ibid. 1766); L’inglese in Italia (ibid. 1769). Fétis ricorda inoltre un Achille in Sciro a Napoli e Le astuzie amorose (Modena 1754); il catalogo Masseangeli attribuisce al M. anche l’intonazione di un Ezio.
Tra gli oratorii: Il ss.mo Natale di nostro signor Gesù Cristo (P. Metastasio, Bologna 1735); La madre de’ Maccabei (B. Belletti, ibid. 1745); S. Ubaldo vescovo di Gubbio (Gubbio 1761); Il serpente innalzato da Mosè nel deserto (L. Fusconi, Pieve di Cento 1761); Cantate flebili (P. Metastasio, Bologna 1768); Il Giacobbe (G. Fattiboni, Pesaro 1768, con A. Gadani).
Il M. compose altresì molta musica vocale sacra (messe e parti di messa, pezzi per l’ufficio, mottetti), conservata tutta manoscritta, come del resto la musica vocale profana e devozionale (tre le partiture complete superstiti: Il re pastore, La Nitteti e Il serpente innalzato da Mosè nel deserto; numerose le arie staccate). Per l’annuale festa di S. Antonio, protettore dell’Accademia filarmonica bolognese, il M. compose almeno un Credo (1743), tre Magnificat (1744, 1761 e 1770), tre Dixit Dominus (1745, 1756 e 1758), un Beatus vir (1752), tre Confitebor tibi, Domine (1753, 1760 e 1762), due sinfonie (1754 e 1759) e due Kyrie e Gloria (1757 e 1761). Ch. Burney si espresse in termini assai poco lusinghieri circa le musiche del M. che vennero eseguite il 30 ag. 1770 nella chiesa di S. Giovanni in Monte («Si dice che possieda grande slancio e fantasia, ma in questa sua composizione [Magnificat] in cui i cori avevano una parte predominante, queste qualità non apparivano affatto; tutto il brano era costruito su di un basso fondamentale suonato da tutti gli strumenti, e dava un’impressione di fatica e di sforzo»: p. 184), come prima di lui aveva fatto anche C.D. von Dittersdorf, che nella primavera 1763 aveva assistito ai vespri delle celebrazioni per la Beata Vergine di s. Luca.
Nel complesso, le composizioni del M. sono oggi conservate a Bologna (Museo internazionale e Biblioteca della musica, Archivio di Stato, Archivio generale arcivescovile, Archivio musicale della Basilica di S. Petronio, Biblioteca dell’Accademia filarmonica, Biblioteca della Congregazione dell’Oratorio dei filippini, Biblioteca del Convento di S. Francesco, Collezione Ambrosini della Cassa di risparmio), come pure in altre città italiane ed europee.
Il florilegio Solfèges d’Italie comprende alcuni pezzi del M. (London s.d., con P. Cafaro, F. Durante, J.A. Hasse, L. Leo, D. Perez, N.A. Porpora, A. Scarlatti); nel 1858 furono pubblicati a Lipsia per i tipi di Breitkopf & Härtel i Solfeggien für die Mittelstimme zu Solo und Chorgebrauch mit Begleitung des Pianoforte, adattati da J. Stern per gli studenti del conservatorio di musica di Berlino.
Fonti e Bibl.: Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica, I.018.041 (1755), I.018.040 (1764), I.030.074-076 (1773), I.030.077-078 (1773); UU.12/1-4: G. Gaspari, Zibaldone musicale di memorie…, manoscritti autografi; Ibid., Biblioteca dell’Accademia filarmonica, Mss. I/3: O. Penna, Cronologia, o sia Istoria generale di questa Accademia. Sua origine, e successi in essa (1786), II, p. 624; Ibid., Arch. generale arcivescovile, Registri battesimali della cattedrale, 170 (1717), c. 4; [G. Martini], Serie cronologica de’ principi dell’Acc. de’ filarmonici di Bologna, in Diario bolognese ecclesiastico e civile, Bologna 1776, pp. 33-35, 39; Ch. Burney, Viaggio musicale in Italia (sec. XVIII), a cura di E. Fubini, Torino 2006, pp. 164, 184; C.D. von Dittersdorf, Lebensbeschreibung (1801), Leipzig 1940, pp. 98, 100, 102, 105; Catalogo della collezione d’autografi lasciata alla R. Acc. filarmonica di Bologna dall’accademico ab. dott. Masseangelo Masseangeli, a cura di E. Colombani, Bologna 1881, pp. 227-229; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, Bologna 1888, p. 614; Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, a cura di G. Gaspari - U. Sesini, I, Bologna 1890, p. 321; II, ibid. 1892, pp. 105 s., 269 s., 458, 522; III, ibid. 1893, pp. 245, 318; IV, ibid. 1905, p. 211; V, ibid. 1943, pp. 300 s., 505; G.G. Bernardi, La musica nella R. Acc. Virgiliana di Mantova, Mantova 1923, p. 170; Catalogo delle opere musicali teoriche e pratiche… Città di Bologna. Biblioteca della R. Acc. filarmonica, Biblioteca privata Ambrosini, Archivio e Museo della Basilica di S. Petronio, a cura di A. Bonora - E. Giani, Parma 1939, pp. 32, 58, 113; L.F. Tagliavini, Accademico filarmonico, in Mozart in Italia, a cura di G. Barblan - A. Della Corte, Milano 1956, p. 114; Biblioteca del convento di S. Francesco di Bologna: catalogo del fondo musicale, a cura di G. Zanotti, II, Bologna 1970, pp. 197 s.; A. Schnoebelen, Padre Martini’s collection of letters in the Civico Museo bibliografico musicale in Bologna: an annotated index, New York 1979, nn. 3156-3160; M.P. McClymonds, N. Jommelli: the last years, 1769-1774, Ann Arbor 1980, pp. 25, 401; M.C. de Brito, Opera in Portugal in the eighteenth century, Cambridge 1989, pp. 30, 51, 136, 144; L. Callegari Hill, L’Acc. filarmonica di Bologna, 1666-1800, Bologna 1991, p. 115; O. Gambassi, L’Acc. filarmonica di Bologna. Fondazione, statuti e aggregazioni, Firenze 1992, pp. 292-294, 300; F. Battistelli - G. Boiani Tombari - L. Ferretti, Il teatro della Fortuna in Fano. Storia dell’edificio e cronologia degli spettacoli, Fano 1998, I, p. 116; II, p. 14; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, VI, p. 49; Enc. dello spettacolo, VII, coll. 345 s.; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, I, p. 416; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Personenteil, XI (2004), coll. 1432-1434.