LONGO, Antonio
Avventuriero e autobiografo veneziano, nato nel 1750, morto nel 1825. Cominciò a esercitare la professione di notaio; ma, incline agli spassi, al giuoco, all'amena letteratura, visse tra Venezia e Bologna una vita sregolata; s'improvvisò impresario teatrale. Durante l'occupazione francese, fu preside di polizia nel Comitato di salute pubblica. Poi si diede all'avvocatura a Dolo; si fece a Mira editore e scrittore (fra l'altro, delle sue Memorie). Fallita l'impresa editoriale, insegnò belle lettere a Treviso; finì a Venezia nella più nera miseria.
Le Memorie scritte e pubblicate da lui medesimo per umiltà (3ª ed., Este 842-44, voll. 6), sciatte ma vivaci, sono un non trascurabile documento della fine della repubblica di Venezia, e ci dànno curiose notizie dell'Albergati, del Pepoli, del Rubbi e d'altri letterati amici dell'autore.
Bibl.: G. Biagi, Un avventuriero onorato, in Aneddoti letterari, Milano 1896; A. Serena, Il primo fondatore della tipografia Longo, Treviso 1925; L. Di Francia, Letture autobiografiche di scrittori dell'età moderna, Firenze 1912.