LOCATELLI, Antonio (XXI, p. 348)
Nel 1935 il L. si offrì volontario per la campagna italo-etiopica e, quale maggiore pilota, fu assegnato all'aviazione della Somalia. Dal gennaio al maggio 1936 partecipò al ciclo delle operazioni coloniali effettuando lunghe ricognizioni e confermando, specie durante le offensive su Sassabaneh, Gigiga, Harar e Dire Daua, le sue mirabili doti di volatore e combattente. A queste imprese aggiunse il primo collegamento aereo tra il fronte somalo e quello eritreo, compiendo il volo da Gorrahei ad Assab e ritorno. Per il suo ardimento gli fu concessa una seconda medaglia d'oro al valor militare. Finito il ciclo delle attività belliche fu destinato a far parte di una missione destinata ad effettuare rilievi nei territorî della regione dell'Uollega. Il 26 giugno 1936 la missione atterrava nel territorio di Lechemti (v. App.), dove, il mattino successivo, veniva massacrata dopo eroica difesa (unico superstite padre Borello). "Per difendere fino all'estremo sacrificio la bandiera della Patria" (sono parole della motivazione della sua terza medaglia d'oro) cadeva così uno dei più leggendarî eroi dell'aviazione italiana.