GUALTIERI, Antonio
Si ignorano il luogo e la data della nascita di questo compositore ma, considerando che la sua prima opera data alle stampe risale al 1604, possiamo collocare verosimilmente la nascita attorno al 1580. Il G. studiò presso il seminario di Padova e fu con ogni probabilità allievo di G.B. Mosto, C. Porta e O. De Ballis, che si susseguirono nella carica di maestro di cappella presso la cattedrale di Padova negli anni dal 1580 al 1598. In particolare, il G. sembra aver subito l'influsso dello stile del De Ballis, il quale, pur non rivestendo che la carica di maestro sostituto, dovette essere un personaggio di spicco nella cappella della cattedrale.
Prima del 1604 il G. fu musicista al servizio di G. Campo, fondatore a Rovigo dell'Accademia dei Concordi. In seguito il G., che aveva preso i voti, divenne maestro di cappella a San Daniele del Friuli. Sempre nel 1604 diede alle stampe i Motecta octonis vocibus liber primus (contenenti anche un brano di A. Stabile), dedicati al vescovo di Padova, Marco Corner, con l'intento di ottenere un incarico presso la cappella della cattedrale.
Nel 1608 divenne maestro di cappella presso il duomo e il santuario delle Sette Chiese di Monselice. In quello stesso anno pubblicò una raccolta di 21 canzoni profane a tre voci intitolata Amorosi diletti, dedicata al suo antico protettore G. Campo in data 9 ott. 1608.
Le ventuno canzonette che compongono questa raccolta sono caratterizzate da un uso notevole di cromatismi di grande forza emotiva e da progressioni armoniche ardite. Come maestro di cappella del duomo di Monselice il G. pubblicò a Venezia diverse opere, di carattere sia sacro sia profano: i Motecta duabus vocibus, liber primus (1611), Il secondo libro de' mottetti a una e due voci… con li salmi a tre voci, op. 5 (1612), Ilsecondo libro de' madrigali a cinque voci, op. 6 (1613), e i Madrigali concertati a una, due e tre voci, op. 8 (1625). Dal confronto fra queste due ultime composizioni, possiamo osservare come il G., dopo la raccolta del 1613, abbia prontamente abbandonato lo stile del madrigale classico a cinque voci, che non prevedeva accompagnamento strumentale, per approdare con l'opera seguente, di dodici anni successiva, al più moderno stile concertato, affermatosi proprio in quel lasso di tempo grazie soprattutto alla produzione madrigalistica di C. Monteverdi. Il G. si dimostra così estremamente ricettivo nei confronti delle tendenze più aggiornate della musica del tempo.
Nel 1625 abbandonò l'incarico di maestro di cappella presso il duomo di Monselice. Il 4 genn. 1637 fu nominato maestro di cappella del seminario ducale di S. Antonio in Castello, a Venezia, ove si curava l'educazione musicale dei fanciulli della cantoria di S. Marco. Durante questo intervallo di oltre dieci anni, nel corso del quale ignoriamo se il G. abbia ricoperto altre cariche, scrisse l'ultima sua opera a noi pervenuta, i Mottetti ad una, doi, tre & quattro voci con le littanie della B. Vergine, libro III, op. 10, Venezia 1630. Nei vent'anni che seguirono, non resta notizia di altre sue composizioni.
Per quanto riguarda le composizioni di carattere sacro, esse non presentano caratteristiche che le contraddistinguano rispetto a quelle dei suoi contemporanei: il suo lavoro più notevole è probabilmente il primo libro dei mottetti a otto voci, in cui il G. riesce a ottenere effetti di notevole carica emotiva. Nella raccolta del 1630, il G. applica al mottetto le innovazioni espressive già sperimentate nei Madrigali concertati, utilizzando in maniera interessante organici strumentali a volte piuttosto singolari.
Il successore del G. presso il seminario ducale di Venezia fu nominato nel gennaio del 1650 (1649 more veneto), dal che possiamo dedurre che egli sia morto in quella città tra il dicembre 1649 e lo stesso gennaio 1650.
Fonti e Bibl.: F. Caffi, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S. Marco in Venezia dal 1318 al 1797, II, Venezia 1855, p. 50; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, III, Bologna 1893, p. 82; R. Casimiri, Musica e musicisti nella cattedrale di Padova nei secoli XIV, XV, XVI, in Note d'archivio per la storia musicale, XIX (1949), pp. 41-50; E.B. Schnapper, The British Union-Catalogue of early music printed before the year 1801, III, London 1957, p. 407; J.L.A. Roche, North Italian liturgical music in the early 17th century, diss., Univ. of Cambridge, 1968; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, IV, pp. 398 s.; Répertoire internationale des sources musicales, I, München-Duisburg 1960, p. 398; Bibliogr. della musica italiana vocale profana (Nuovo Vogel), I, pp. 816-818; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XVI, Supplement, coll. 549 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 346; The New Grove Dict.of music and musicians (ed. 2001), X, pp. 472 s.