GASPARINETTI, Antonio
Nato a Ponte di Piave (Treviso), il 3 giugno 1777, morto, sembra, a Milano nel 1824. Oratore applaudito nei circoli costituzionali, combatté da valoroso nell'assedio di Genova tra i patrioti; come ufficiale di cavalleria, in varie spedizioni napoleoniche, sempre celebrando le imprese franco-italiche con versi che hanno vena e talvolta calore. Nel 1814 fu congedato dagli Austriaci per le sue idee; più tardi arrestato e processato.
Nel 1819 dedicò alla moglie, Elisabetta Gafforini, cantante famosa, la stampa della tragedia Bibli, buona imitazione dei modelli alfieriani, che attesta ingegno e valentia. Derivazione non infelice dai poemetti in terza rima del Monti, con qualche efficacia della Pronea del Cesarotti, è l'Apoteosi di Napoleone I re e imperatore (Mantova 1809), una delle solite visioni celestiali, ideata coreograficamente, e verseggiata con sonorità. Meglio riuscì nelle rime d'occasione politica.
Bibl.: G. Mazzoni, Un altro commilitone di U. Foscolo, A.G., in Atti del R. Ist. ven., s. 7ª, V (1893-94), p. 1533 segg.; D. Spadoni, I documenti della Congiura milanese carpiti dal Saint-Agnan del 1814, in Il Risorgimento italiano, n. s., XIX (1926).