DRIZZAN (Erizzan, Erizzer), Antonio
Non si conoscono i dati anagrafici di questo costruttore italiano, operoso in Boemia e nella Moravia meridionale nella seconda metà del XVI secolo, probabilmente tra il 1555 e il 1573, citato nei documenti come "Antonio Italiano". Il D. lavorò soprattutto per Vilém di Rožmberk e Jáchym di Hradec, e forse per il figlio di quest'ultimo Adamo, i più potenti signori della Boemia meridionale.
Stabilitosi a Jindřichův Hradec, nella Boemia meridionale, nel 1566 acquistò una casa dal costruttore italiano Martino (a cui pagò la seconda rata nel 1567 e la terza nel 1574), che corrisponde probabilmente a quella, di proprietà di un "Antonio Italiano", che nel 1576 comprò Adamo di Hradec per costruire la sua nuova birreria.
Il D. era probabilmente il "maestro" che nel 1555 "con i suoi garzoni" costruì per Vilém di Rožmberk il villino presso il suo castello medievale a Český Krumlov. Negli anni 1561-64 il D. trasformò numerose parti del castello e tra il 1566 e il 1571 lavorò per lo stesso committente a Třeboň, sempre nella Boemia meridionale, dove ricostruì il castello, devastato da un incendio, erigendo la torre d'ingresso alla corte interna, una parte dell'ala sudovest e forse un settore di quella ovest. Ricevette tuttavia numerose critiche per le frequenti assenze dal cantiere del castello, che fu spesso costretto a lasciare per seguire altri cantieri nella vicina città di Nová Bystřice e nel castello di Vilém Trčka di Lipa o a Světlá o a Ledeč sulla Sázava.
Nello stesso periodo il D. era attivo anche a Hluboká, dove era stato incaricato da Jáchym di Hradec di trasformare il castello medievale in castello rinascimentale. Negli anni 1562-66 il D. ristrutturò la cappella, eresse la parte settentrionale della lunga ala orientale e la sala grande, ma le trasformazioni del castello successive al 1581 hanno alterato gli interventi del Drizzan.
Più importante fu l'attività del D. a Jindřichův Hradec. dove lavorò per lo stesso Jáchym, che nel 1558 lo incarico di trasformare il castello medievale e di creare un semplice palazzo. Per Jáchym di Hradec, che nel 1560 probabilmente lo aveva incoraggiato a compiere un viaggio a Vienna, il D. cominciò la costruzione di un nuovo palazzo monumentale (chiamato oggi nuovo palazzo di Adam), attività documentata negli anni 1562-64; dopo la morte di Jáchym di Hradec, avvenuta nel 1565, i lavori al palazzo furono interrotti nel 1567.
Di questo massiccio palazzo, che presenta una facciata a finto bugnato rustico, rinforzato da blocchi di pietra agli angoli, in cui le finestre rettangolari sono collocate sulla cornice che corre tutt'intorno, il D. realizzò le parti inferiori, il piano nobile ed una torre. Dopo il 1580 il palazzo fu terminato da Baldassarre Maggi.
Al D. è stata attribuita (Muk, 1965) anche la ricostruzione delle case ai numeri 138 e 139, del 1562 e del 1564, Sulla piazza di Jindřichův Hradec. Tra il 1566 e il 1573 il D. fu probabilmente attivo altrove, poiché non figura nei documenti di Jindfichv Hradec. Nel 1573 gli fu commissionata la ristrutturazione dei vecchio palazzo del castello nella medesima città, detto palazzo "dei vani verdi" (a cui lavorò poi anche il Maggi); si tratta dell'ultima notizia documentata sul Drizzan.
Il fratello di Jáchym di Hradec, Zachariáš di Hradec, negli anni 1566-1568 fece aggiungere una nuova ala, quella occidentale, al palazzo recentemente costruito nell'area del castello di Telč nella Moravia meridionale. R possibile che ambedue le costruzioni, affini al palazzo di Jindřichův Hradec, massicce, con finto bugnato rustico e finestre rettangolari sulla cornice, siano opera del D., al quale invece non appartiene l'ala settentrionale dello stesso castello.
Non sembra probabile neppure che il D. sia l'autore del piccolo castello di Komařice nella Boemia meridionale (1565-66), né del palazzo di Jáchym di Hradec (1562-64) in Malá Strana ("Città minore") a Praga. Entrambi sono evidentemente opera di un costruttore minore, anche se a Praga nel 1562 era menzionato un certo Antonio. In assenza di documenti non è possibile sapere che cosa costruisse il D. nei castelli di Světlá e a Ledeč nad Sázavou per Trčka, né nel castello di Nová Bystřice, tutte costruzioni meno interessanti.
Il D. non fu un grande architetto ma un costruttore che diffuse la maniera italiana in Boemia e Moravia.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Český Krumlov, I 7 B beta 2, I 7 B beta 10 (castello Český Krumlov); Archivio di Stato di Jindřichův Hradec, VI B beta b (castello Hluboká); VI B beta, VI B beta 2a (castello Jindřichův Hradec); Archivio di Stato di Třeboň, I B 6 W gamma 5, I A 6 T 35, I A 6 B beta 2, I B 6 M beta (castello Třeboň); Jindřichův Hradec, Arch. del distretto, Librodi vendite delle case della città Jindřichův Hradec, I, f. 208; V. Březan, Životy poslednich Rožmberků (Vite degli ultimi signori di Rožmberk) [sec.XIX], a cura di J. Pánek, Praha 1985, pp. 182, 194, 232, 414; F. Mareš, Materialie k dějinám uměni, uměleckého průmyslu... (Materiali per la storia dell'arte e dell'artigianato), in Památky archeologické (Monumenti archeologici), XVI (1896), pp. 574 ss.; XVII (1897), p. 235; F. Mareš-J. Sedláček, Okres Třeboň (Distretto Třeboň), in Soupis památek v Čechách (Inventario dei monumenti in Boemia), X, Praha 1900, p. 78; J. Novák, Zámek jindřichohradecký (Il castello di Jindřichův Hradec), in Ohlas od Nežárky (Eco di Nežárka), XXX (1900), p. 285; Id., Okres Jindřichův Hradec (Distretto di Jindřichův Hradec), in Soupis památek v Čechách, XIV, Praha 1901, pp. 62, 65; F. Tischer, Dopisy hejtmana Šťastného z Pleši ku panu Jáchymovi z Hradce (Lettere dell'amministratore Šťastný di Pleše al signor Jáchym di Hradec), in Věstnik Královské české společnosti nauk (Memorie della Società reale delle scienze di Boemia), XIII (1903), pp. 29, 37, 40 ss.; Z. Winter, Řemeslnictvo a živnosti XVI. věku v Čechách (L'artigianato ed i mestieri del Cinquecento in Boemia), Praha 1909, p. 106; F. Mareš-J. Sedláček, Okres Český Krumlov (Distretto di Český Krumlov), in Soupispamátek v Čechách, XLI, Praha 1918, p. XXVIII; F. Teplý, Domy města Jindřichův Hradce (Case della città Jindřichův Hradec), in Ohlas od Nežárky, IL (1918), 1, p. 1; Id., Dějiny města Jindřichův Hradce (Storia della città Jindřichův Hradec), I, 2, Jindřichův Hradec 1927, pp. 303, 346, 370; A. Matějček-K. Třiska, Jindřichův Hradec, zámek a město (J. H., castello e città), Praha 1944, p. 8; F. Matouš, Třeboň, Praha 1946, pp. 20 s.; Český Krumlov, Praha 1948, pp. 97 s.; O. Stefan, Mluva pražské architektury (Linguaggio dell'architettura di Praga), Praha 1956, p. 62; C. Merhout, OMalé Straně, Praha 1956, p. 33; J. Krčálová, Zámek Hluboká za pánů z Hradce (Castello Hluboká sotto i signori di Hradec), in Uměni věků... (L'arte dei secoli. Raccolta di saggi dedicati a J. Cibulka in occasione del suo 70 compleanno), Praha 1956, pp. 76 s., 81, 83; J. Hilmera, Jindřichův Hradec, Praha 1957, p. 18; V. Richter, Telč, Praha 1958, p. 20; E. Samáriková, Architektura české renesance (L'architettura del Rinascimento boemo), Praha 1961, pp. 62, 74; E. Šamánková-J. Vondra, Český Krumlov, Praha 1961, p. 18; F. Matouš, Třeboň, jeji minulost a památky (Třeboň, il suo passato ed i suoi monumenti), in Třeboň, Praha 1964, p. 20; J. Muk senior-J. Muk iunior, Obnova loubi v Jindřichově Hradci (Restauro dei portici a Jindřichův Hradec), in Památková péče (Tutela dei monumenti), XXV (1965), p. 180; J. Krčálová, Renesančni nástěnné malby zámku v Českém Krumlově (Affreschi rinascimentali del castello a (Český Krumlov), in Uměni, XVI (1968), p. 357; F. Matouš, Třeboň, Praha 1972, p. 56; J. Krčálová, Domenico Benedetto a Antonio Comettové v jižnich Čechách (Domenico Benedetto e Antonio Cometta nella Boemia meridionale), in Uměni, XXVI (1978), p. 46; J. Muk-M. Vilimková, Ke vzniku Nového staveni jindřichohradeckého zámku (La genesi del palazzo Nuovo del castello a Jindřichův Hradec), in Historická Olomouc (Olomouc storica), IV (1983), pp. 174 ss., 179; J. Krčálová, Renesančni stavby Baldassara Maggiho v Čechách a na Moravě (Gli edifici rinascimentali di Baldassare Maggi in Boemia e Moravia), Praha 1986, pp. 14, 16, 48, 54, 65, 80, 107, 115, 119.