VENDRI, Antonio da
VENDRI, Antonio da. – Nacque tra il 1485 e il 1489 a Vendri di Valpantena (Verona), da Cristoforo, pittore (risulta sconosciuta, invece, l’identità della madre).
Si trasferì a Verona entro il 1517, allorché l’anagrafe di S. Maria in Organo lo documenta, trentaduenne, con la moglie Margherita, il figlio Giovanni di tre anni e il fratello minore Zeno, anch’egli pittore. Nel 1529 è attestato in S. Vitale, parrocchia di origine della famiglia; dichiarava un’età di quarant’anni, e viveva con la seconda moglie Agnese, vedova di Nicolò Bianchino di Sommariva, e i figliastri Angelo e Michele, di nove e cinque anni (Mazzi, 1911, pp. 95 s.; Brenzoni, 1972).
Il primo lavoro noto è la Madonna col Bambino e due angeli del Museo di Castelvecchio a Verona, tavola sulla quale Cesare Bernasconi (1864) lesse la firma e la data 1518. A questo brano, i cui tratti culturali oscillano tra Francesco Morone e Liberale da Verona, si legano l’ancona (S. Fabiano, santo vescovo, Madonna col Bambino nella lunetta) e gli affreschi (S. Francesco, S. Cristoforo) in S. Antonio Abate a Chiarano di Arco, intorno al 1525 (Sava, 2014, pp. 39-42). La precoce presenza del pittore nell’Alto Garda, attestata anche dalla Madonna col Bambino tra s. Antonio Abate e s. Rocco a Stranfora (Arco), giustifica il perdurante influsso nordico sulla sua maniera. Dopo il 1529 dipinse la Madonna col Bambino e s. Rocco e la pala raffigurante la Madonna col Bambino, s. Sebastiano, s. Rocco e donatori in S. Maria in Stelle (Guzzo, 1992-1993 , pp. 486-488). Smembrata nell’Ottocento (Verona, Museo di Castelvecchio, e Londra, National Gallery), essa evidenzia l’ascendente del Cavazzola, in particolare nella predella londinese, alla quale è stato accostato il Giudizio di Paride al Bonnefantenmuseum di Maastricht (Marinelli, 1996, pp. 355 s.).
Nel 1535-36 Antonio e il figliastro Angelo affrescarono per il cardinale Bernardo Clesio diversi ambienti di Castel Selva a Levico, interamente perduti (Cetto, 1952). Le tracce del maestro veronese in Trentino si colgono, entro il 1543, nel castello di Stenico (sala dei Medaglioni, Virtù e Arti liberali, 1538-39: Sava, 2014, pp. 45 s.), nel palazzo Assessorile a Cles (Lona, 2016, pp. 240-243), e nel protiro di S. Maria Assunta a Cavalese. Gli viene infine attribuita la lunetta con il Cristo morto tra angeli in S. Lorenzo a Tenno (Chini, 2018).
Attestato a Verona nel 1545, Antonio da Vendri morì presumibilmente nella città scaligera non molto dopo questa data (Mazzi, 1911, p. 96).
Fonti e Bibl.: C. Bernasconi, Studi sopra la storia della pittura italiana dei secoli XIV e XV e della scuola pittorica veronese dai medi fino a tutto il secolo XVIII, Verona 1864, pp. 279 s.; A. Mazzi, Per la biografia di A. da V. pittore, in Madonna Verona, V (1911), pp. 94-96; A. Cetto, Castel Selva e Levico nella storia del Principato vescovile di Trento, Trento 1952, pp. 331 s., 335; R. Brenzoni, Da V., A., in Dizionario degli artisti veneti. Pittori, scultori, architetti, etc. Dal XIII al XVIII secolo, Firenze 1972, pp. 114 s.; L. Rognini, I pittori A. da V. e Angelo Sommariva alla corte di Bernardo Clesio, in Vita veronese, XXXII (1979), 1-2, pp. 7-9; E.M. Guzzo, A. da V., in Allgemeines Künstler-Lexikon. Die Bildenden Künstler aller Zeiten und Völker, III, Leipzig 1990, p. 623 (con bibliografia ulteriore); Id., Il patrimonio artistico veronese nell’Ottocento tra collezionismo e dispersioni, in Atti e memorie della Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona, CLXIX (1992-1993), pp. 471-528; S. Marinelli, Il primo Cinquecento a Verona, in La Pittura nel Veneto. Il Cinquecento, a cura di M. Lucco, I, Milano 1996, pp. 339-412 (in partic. pp. 345-347, 355 s.); A. Zamperini, Da Vendri, famiglia, in Dizionario anagrafico degli artisti e artigiani veronesi nell’età della Serenissima, I, 1405-1530, a cura di L. Olivato - P. Brugnoli, Verona 2007, p. 311; L. Antolini, Gli affreschi cinquecenteschi del presbiterio della chiesa di Santa Maria in Stelle, Montorio [2008], pp. 11-13, 33-38; C.G. Brenzoni, scheda 363, in Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi, I, Dalla fine del X all’inizio del XVI secolo, a cura di P. Marini - G. Peretti - F. Rossi, Cinisello Balsamo 2010, p. 461; G. Sava, «Antonio da Vendris depentor veronese»: imprese della giovinezza e nelle residenze di Bernardo Clesio, in Verona illustrata, XVII (2014), pp. 37-46; E. Lona, Le stanze affrescate di Aliprando Cles ed Anna Wolkenstein nel palazzo Assessorile di Cles, in Studi trentini. Arte, XCV (2016), 2, pp. 227-249; E. Chini, La chiesa di San Lorenzo a Tenno, in Di armi e di fede. Tenno sul cielo del Garda, Trento 2018, pp. 43 s.