• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Da Tempo, Antonio

di Fabrizio Beggiato - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

Da Tempo, Antonio

Fabrizio Beggiato

Giudice padovano (sec. XIII-XIV), autore del trattato Summa artis rithmicae.

Quella dei Da T. fu una famiglia di Parte ghibellina abbastanza antica e notabile; quando Padova si ribellò nel 1312 al vicario di Enrico VII, Gerardo da Enzole, fu tra quelle esiliate, e venne riammessa nella città, insieme ad altri fuorusciti, nel 1318 quando il padre di Antonio, Buzzacarino di Antonio di Panevino, riprese l'ufficio di giudice del comune (quasi contemporaneamente veniva colto dalla morte). L'anno seguente i Da T. e gli altri ghibellini seguaci di Cangrande furono nuovamente banditi e rimasero in esilio fino al 1321 o al 1323. Tornato a Padova (1324), A. fu iscritto nella matricola dei giudici e doveva, quindi, aver già compiuto il ventesimo anno d'età, condizione questa per essere ammessi a tale ufficio. Non pare tuttavia che fin d'allora esercitasse le funzioni di giudice comunale attendendo invece all'usura, attività tradizionale della sua famiglia, come ci attesta il Da Nono, un cronista a lui pressoché contemporaneo. Nel 1337 risulta ancora iscritto fra i giudici di Padova, e i Libri Commemoriali della repubblica di Venezia ci tramandano un documento redatto a Vicenza nel 1339, fra i cui firmatari si legge anche il suo nome.

Di Antonio ci sono pervenute le rime, alquanto mediocri, inserite a mo' d'esempio nel trattato di versificazione che dedicò (1332) ad Alberto della Scala, nipote di Cangrande; e alcuni sonetti che scambiò con vari rimatori, fra i quali anche Albertino Mussato. Per la storia culturale del secolo XIV il suo trattato, Summa artis rithmicae, è assai più significativo delle poesie rimasteci.

L'autore, nel proemio della sua opera, afferma che l'argomento non gli risulta essere stato trattato precedentemente da altri, dimostrando, in tal modo, di non conoscere il De vulgari Eloquentia e di non avere notizia degli studi che, stando all'accenno di D. nella Vita Nuova e alla testimonianza di F. Villani (Liber de origine Civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus, a cura di G.C. Galletti, Firenze 1847, 33), aveva compiuto Guido Cavalcanti. Dopo una breve storia dei singoli generi lirici il Da T. fa seguire alla parte dedicata a ognuno di essi, quale esempio, una sua composizione che non si eleva mai sul livello di un saggio scolastico. Egli prende in esame sette generi: sonettus, ballata, cantio extensa, rotundellus, mandrialis, serventesius, motus confectus; per ciascuno di essi dà regole di versificazione abbastanza precise, ma distingue i versi solo per il numero delle sillabe (come già D.) e, per quanto riguarda la metrica, la trattazione è piuttosto superficiale e disorganica. Ciò che mostra maggiormente lo stacco che sussiste fra questo trattato e il De vulgari Eloquentia è il modo di considerare la canzone. D. ne studia il sistema strofico in un'analisi particolareggiata che occupa buona parte del secondo libro ed espone il frutto della sua esperienza poetica e del suo studio accurato della tradizione romanza più qualificata in una dottrina originale e organica; Antonio dà un assai maggiore rilievo ai generi lirici minori e, per la cantio extensa, si limita a presentare un suo esempio (otto stanze di endecasillabi e settenari, ABba, CDdc, EE, Ff, GG, piedi e sirma; volta GFfGG) e aggiunge che è un genere derivato dalla ballata e che le partes, ossia le stanze, devono essere uguali nel numero dei versi e delle sillabe. Egli mostra, in tal modo, di essere assai lontano sia dal livello culturale sia dalle concezioni stilistiche e dal gusto per il genere elevato caratteristici in D., Cavalcanti e Cino. In un breve capitolo finale il nostro trattatista riconosce il primato letterario del volgare toscano, contro l'opinione espressa da D. in VE I XIII (ma, nota il Grion, la lingua di Antonio è infarcita di settentrionalismi).

Bibl. - A. Da T., Delle rime volgari..., a c. di G. Grion, Bologna 1869; F. Novati, Poeti veneti del Trecento, in " Arch. Stor. per Trieste, l'Istria ed il Trentino " I (1881) 133-134; S. Morpurgo, Rime inedite di Giovanni Quirini ed A. da T., ibid. 153-155; V. Crescini, Per la biografia di A. da T., in Raccolta di studi critici dedicata ad A. D'Ancona, Firenze 1901, 577; A. Zenatti, Antichi rimatori padovani, in " Atti dell'Accad. Scient. Veneta-Trentino-Istriana " n.s., I (1904) 1.

Vedi anche
Pier Candido Decèmbrio Decèmbrio, Pier Candido. - Umanista e uomo politico (Pavia 1399 - Milano 1477); figlio di Uberto. Fu della segreteria viscontea dal 1419 al 1447, poi (1449-50) di quella della Repubblica Ambrosiana; magister brevium a Roma dal 1450 al 1456; segretario degli Aragonesi a Napoli, fino al 1459; dal 1466 ... Padova Comune del Veneto (92,8 km2 con 210.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. ● Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici e attività agricole, sia per la sua posizione tra il Brenta e il Bacchiglione, sia per la vicinanza ... Ancona Comune delle Marche (123,7 km2 con 101.480 ab. nel 2007), capoluogo di provincia e di regione. La città sorge a 16 m s.l.m. sulle pendici nord-occidentali del Monte Conero, dove si apre la più importante insenatura del medio Adriatico. Il porto è il principale scalo commerciale e per passeggeri non solo ... Trieste Comune del Friuli-Venezia Giulia (84,5 km2 con 205.356 ab. nel 2008, detti Triestini), capoluogo di provincia e di regione. È uno dei principali porti italiani, posto nella parte interna del golfo che porta il suo nome e chiude a N il Mar Adriatico. Con il promontorio su cui sorge il suo nucleo più antico, ...
Tag
  • REPUBBLICA DI VENEZIA
  • DE VULGARI ELOQUENTIA
  • ALBERTO DELLA SCALA
  • ALBERTINO MUSSATO
  • GUIDO CAVALCANTI
Altri risultati per Da Tempo, Antonio
  • Antònio da Tempo
    Enciclopedia on line
    Letterato. Nato a Padova, risulta ivi giudice nel 1324 e fino al 1337. Fedele agli Scaligeri, caduta la loro signoria in Padova si rifugiò a Vicenza (1338). Restano di lui poche rime e l'importante Summa artis rytmici vulgaris dictaminis composta in latino con esempî volgari, nel 1332, che è il primo ...
  • DA TEMPO, Antonio
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 33 (1987)
    Pasquale Stoppelli Nacque, con molta probabilità, a Padova verso la fine del XIII secolo dal giudice Buzzacarino di Antonio Panevino, appartenente ad una antica famiglia padovana che aveva le sue case nel quartiere del duomo. Quando nel 1312 i Padovani si ribellarono a Gerardo da Enzola, vicario di ...
  • ANTONIO da Tempo
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Nacque nei primi anni del sec. XIV da una famiglia padovana di parte ghibellina, esiliata dal 1312 al 1318 e dal 1319 al 1321 durante il prevalere dell'avversa fazione. Il padre, Buzzacarino di Antonio di Panevino, era giudice; ma esercitava, più che uffici curiali, l'usura. Anche Antonio forse seguì ...
Vocabolario
sant’Antònio
sant'Antonio sant’Antònio. – Nome di alcuni santi, di cui noti soprattutto sant’Antonio da Padova (c. 1195-1231) e sant’Antonio abate (morto vecchissimo, a circa 105 anni, nel 356), che fa parte di alcune locuz. del linguaggio com.: con...
fióri di sant’Antònio
fiori di sant'Antonio fióri di sant’Antònio locuz. usata come s. m. pl. – Suffrutice della famiglia crocifere (Iberis semperflorens), con fiori candidi; originario del Mediterraneo, si coltiva nei giardini, e fiorisce da ottobre ad aprile....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali