ANTONIO da Lonate
Mancano notizie biografiche di questo architetto che, consulente presso l'Opera del duomo di Milano negli anni 1519 e 1535-38, ebbe da Francesco II Sforza l'incarico di costruire, a cominciare dal 1532, il duomo di Vigevano, secondo il modello ligneo che aveva presentato e che ancora si conserva in detta chiesa. Ma la costruzione proseguì solo fino al 1535, e venne continuata, alterando le forme originarie, solo dopo la metà del secolo (per venir consacrata nel 1612 e conclusa dalla cupola nel 1716). In base a elementi di stile, che caratterizzano con una certa nitidezza l'opera nell'ambito dell'architettura bramantesca, il Baroni attribuì a A. da Lonate la cappella di S. Caterina della chiesa di S. Nazaro a Milano, cominciata nel 1541, dalle antiche fonti ascritta anacronisticamente a Bramante. Il Baroni pensò di riconoscere lo stesso andamento stilistico anche nella parrocchiale di Castelleone, per la quale il Fiammeni fece il nome di un architetto, Antonio da Crema,che l'avrebbe iniziata con l'aiuto di Agostino de Fonduli nel 1517. Nelle opere di A.il Baroni riconobbe la derivazione non solo dalle opere del Bramante in Lombardia, ma un certo ricordo di interpretazioni romane come la raffaellesca chiesa di S. Eligio degli Orefici.
Bibl.: Don C. Fiammeni, Castelleonea, cioè historia di Castelleone, Cremona 1639; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, VII, 1, Parma 1821, p. 108 (Antonio da Crema); XII, ibid. 1822, p. 70; Annali della Fabbrica del Duomo di Milano, III, Milano 1880, p. 208, 259, 269; F. Malaguzzi-Valeri, La Corte di Lodovico il Moro, II, Milano 1915, pp. 247-250, 293 s., 358; E. Aschieri, Il modello ligneo del duomo di Vigevano, in Palladio, III (1939), pp. 123-28; C. Baroni, L'Architettura lombarda da Bramante al Richini, Milano 1941, pp. 51, 116, 119; P. Mezzanotte-G. Bascapè, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1948, p. 495; E. Arslan, in Storia di Milano, vol.VIII, Milano 1957, p. 544.