ANTONIO da Carpena, detto il Carpenino
Figlio di Giovanni Maria detto di Carpena, compare la prima volta nel 1530 in un conto pagatogli per aver dipinto uno stendardo; nel 1533 dipinge stemmi e decorazioni per il passaggio da La Spezia di Clemente VII di ritorno da Marsiglia dove si era recato per accompagnare Caterina de' Medici. Restano di lui, in sedi note, tre dipinti: Gloria di S. Nicolò da Tolentino (firmata e datata 1539), già nella chiesa degli Agostiniani, ed ora nel Palazzo comunale di La Spezia; La Madonna coi ss. Francesco ed Agostino,già nell'altare maggiore della chiesa di S. Francesco a Recco, dipinta nel 1540 su commissione della famiglia Assereto (ora in schegge per infortunio di guerra presso la Soprintendenza alle Gallerie, Genova); S. Gerolamo,nella collez. Podestà a Sarzana. Viene giustamente inserito nella corrente subraffaellesca instaurata in Liguria da Perin del Vaga; però denunzia anche arretrata influenza lombarda. Risulta che il 23 marzo 1564 era morto perché in un atto notarile (v. Alizeri, p. 431)il figlio di A., Apelle, si dice "quondam Antonii pitoris de Spedia".
Bibl.: G. B. Spotorno, Storia letter. d. Liguria, IV, Genova 1826, pp. 209 ss.; F. Alizeri, Notizie dei prof. del disegno in Liguria fino al sec. XVI, III, Genova 1874, pp. 429-31;U. Mazzini, Il pittore A. Carpenino, in Giorn. stor. e lett. della Liguria, II (1901), pp. 443-445;Id., Un pittore quasi ignoto del cinquecento, in Rass. nazionale, XXVII (1905), vol. CXLVI, pp. 310-15; Id., Il Carpenino e le sue opere,in Rass. bibliogr. dell'arte ital., X(1907), pp.1-9; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, pp. 583 s.