ANTONIO da Alatri
Attivo verso il 1440-50, è noto per un piccolo trittico (già nella Gall. Naz. di Roma), ora nel Museo Capitolare di S. Maria Maggiore ad Alatri, firmato "Antonius de Alatro me f(ecit)", rappresentante al centro, Gesù benedicente, ai lati la Madonna col Bambino e s. Sebastiano. L'opera indica come A. rielabori forme della pittura tardo-gotica, segnatamente in rapporto con gli esempi che nel terzo decennio del XV sec. avevano offerto a Roma gli affreschi di Gentile da Fabriano e di Masolino. Non è forse da escludersi nella formazione di A. da Alatri anche una componente marchigiana, così che la sua cultura risulta decisamente eclettica, oltre che chiusa in un ambiente provinciale e ritardatario.
Mancano notizie o altre opere documentate relative al pittore: ad Alatri tuttavia gli si possono attribuire alcuni affreschi, mentre altri sono stati certamente eseguiti da artisti da lui influenzati. Così sembra potersi riferire ad. A. l'affresco con la Madonna, il Bambino e s. Giovannino, in una piccola nicchia della chiesa della Donna; nella serie di affreschi della chiesa delle Dodici Marie, dovuti in gran parte a suoi imitatori o collaboratori, sono molto vicini a lui una Vergine in trono col Bambino, fiancheggiata da un s. Leonardo e da una Madonna di Loreto.
Evidenti riflessi della sua pittura possono essere altresì scorti, sempre ad Alatri, in altri affreschi, alcuni in pessimo stato di conservazione, conservati nella chiesa della Maddalena; in questa serie il Van Marle gli assegna una Madonna col Bambino, una Madonna con tre sante e una figura di Maddalena. In verità, tranne forse che per la figurazione della Madonna col Bambino e tre sante e per un frammento della Trinità - peraltro ormai quasi illeggibili per il cattivo stato in cui essi sono a noi pervenuti -, tutti gli affreschi di questa chiesa sono piuttosto da riferirsi ad altri pittori, assai più modesti dello stesso A. da Alatri.
Bibl.: V. Leonardi, Affreschi dimenticati del tempo di Martino V, in Atti del Congresso internazionale di scienze storiche (Atti della Sezione IV), Roma 1905, p. 301; G. Bernardini, Spigolature nel magazzino della Galleria Vaticana, in Rass. d'arte, XVI(1916), p. 80; A. Bertini-Calosso, Le origini della pittura del Quattrocento attorno a Roma, in Bollett. d'arte, XIV(1920), pp. 201 s.; R. Van Marle, The development of the Italian schools of painting, VIII,The Hague 1927, pp. 423-430; P. D'Ancona-M. L. Gengaro, Umanesimo e Rinascimento, Torino 1958, p. 316; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 578; Enclicl. ital., III, p. 565.