Attore (Viterbo 1806 - Bologna 1892); appartenente a una famiglia di artisti, dal 1853 primo attore assoluto, poi (1854-57) padre nobile e tiranno tragico con A. Alberti al Teatro dei Fiorentini di Napoli, quindi capocomico in società con E. Casilini; si ritirò dalle scene nel 1867. Sua caratteristica gli studiati effetti di controscena e la recitazione meditata e lenta che gli attirò dai compagni il nomignolo di Re Pausania; scrisse drammi e commedie (inediti, come due scritti autobiografici datati 1872 e 1888 e le Memorie artistiche dei più distinti comici e comiche che adornarono le scene italiane dal 1780 al 1869, in altro ms. condotte fino al 1880, in continuazione delle Notizie istoriche di F. Bartoli).