CERUTI, Antonio
Nato a Milano l'11 apr. 1830 da Giacomo e Angela De Micheli, dopo aver seguito gli studi nel seminario diocesano prese gli ordini sacerdotali nel 1863. Il C., che aveva prestato servizio come archivista presso la Curia arcivescovile, nel marzo 1863 entrava alla Biblioteca Ambrosiana come scrittore aiutante, per diventare nell'agosto, custode del catalogo. In tale veste iniziò l'inventario, sistematico dei manoscritti della biblioteca, che con un lungo lavoro di molti anni completò in trentatré volumi manoscritti, consultabile oggi in riproduzione anastatica (Inventario Ceruti, Milano 1973). Per la sua attività di riordinamento e le numerose pubblicazioni di inediti venne nominato dottore dell'Ambrosiana il 10 febbr. 1870. Tutta dedicata agli studi, la vita del C. non ebbe particolari vicende, escluso un viaggio in Terrasanta, cui partecipò nel 1874 con altri confratelli milanesi (le peripezie del viaggio sono narrate da A. Stoppani nella memoria romanzata Da Milano a Damasco, Milano 1888). La sua attività di bibliotecario subì un rallentamento, acuitosi nel periodo 1909-1914, corrispondente alla prefettura di A. Ratti, il futuro Pio XI.
Dovette esserci forse una certa tensione di rapporti, che potrebbe preavvertirsi già in un articolo del Ratti del 1901 (Bolla arcivescovile milanese a Moncalieri ed una leggenda di s. Gemolo di Ganna, in Arch. stor. lomb., s. 3, XV, p. 5), dove la copia fatta dal C. del codice metropolitano di Goffredo da Bussero veniva definita "lavoro... da adoperarsi con molta cautela". D'altra parte, anche per altri lavori le critiche al C, non furono sempre benevole (ad esempio, quella di L. T. Belgrano in Arch. stor. ital.., s. 4, t. 4, XXXVIII [1879], p. 103).
Nel suo intenso lavoro di erudito il C. si collegò ad associazioni di cultura e a periodici non solo lombardi, ma di tutta Italia.
Nel 1868 fu nominato membro effettivo della Reale Deputazione di storia patria di Torino. Dall'anno successivo iniziava la collaborazione alla Miscellanea di storia italiana, pubblicando gli Statuta caligariorum et sartorum civitatis Laudae (VII, 1869), uno studio Sulle antiche mura milanesi di Massimiano (ibid.) e le Lettere inedite di Ludovico Antonio Muratori tratte dagli autografi della Biblioteca Ambrosiana (VIII, 1869). Dal 1873 fu membro effettivo del Real Istituto lombardo, e vari suoi lavori sono negli Atti, tra cui Della prima letteratura epica romanzesca (1871); Sull'amministrazione comunale di Milano nel sec. XV (1877); Di alcuni frammenti letterari di Paolo Manuzio (1877). Intanto collaborava con G. Porro Lambertenghi alla edizione del Codex Diplomaticus Langobardiae (Torino 1873), occupandosi in particolare dei documenti bresciani, delle note e della cura della stampa. Dal 1874 al 1877 fu primo segretario della Società storica lombarda, per la quale curò l'edizione di antiche cronache, uscite nel primo volume della "Bibliotheca historica italica" (ScipionisVegii Ephemeridum l. duo, Milano 1876; Gaudentii Merulae suae aetatis rerum gestarum l. IV, ibid. 1876). Contemporaneamente il C. recuperava gli ordinamenti comunali di Como, Novara e Milano (Liber Statutorum Consulum Cumanorum Iusticiae et Negotiatorum; Statuta communitatis Novariae; Statuta Iurisdictionum Mediolani), che trovarono posto negli Historiae Patriae Monumenta, Torino 1876. Altri studi, ricerche e note del C. sono sparsi nelle annate dal 1875 al 1885 di Arch. stor. lomb., Arch. veneto,Il Propugnatore,Atti della Società ligure di storia patria,Arch. stor. italiano.Di numerose altre edizioni degli stessi anni, molte delle quali dai manoscritti della Biblioteca Ambrosiana, una buona parte uscì a Bologna per i tipi dell'editore Romagnoli e della tipografia Fava e Garagnani.
In minor numero sono invece le monografie, prevalentemente dedicate dal C. a problemi della sua città e del suo ministero sacerdotale. Dopo essere stato collaboratore degli Annali del Duomo, scrisse sulla storia della cattedrale I principii del duomo di Milano sino alla morte del duca Gian Galeazzo Visconti (Milano 1879). Scrisse anche la storia de La Biblioteca Ambrosiana (ibid. 1880), interpretandone la fondazione da parte di Federico Borromeo come un ritorno ai valori basilari della cultura, in contrapposizione al "pervertimento letterario e morale", introdotto dai "deliri" barocchi del XVII secolo (il saggio è raccolto in Gli istituti scientifici,letterari ed artistici di Milano. Memorie della Società storica lombarda, Milano 1880). Lo scritto Raccolta di osservazione e pensieri sulla istruzione della donna (Firenze 1883) è diretto in realtà a contrastare la proposta di un disegno di legge sul divorzio, che avrebbe portato in breve tempo "alle discordie, alla depravazione, alle violazioni, alla desolazione sociale e al comunismo". Perciò l'istruzione della donna, impostata su di una cultura generale non specialistica o scientifica, e comunque mai tanto pesante da guastare i valori della femminilità "sublime e adorabile", doveva servire a inculcarle il ruolo sociale insostituibile di moglie e di madre, all'interno di un istituto familiare gerarchicamente solido. Al problema controverso della celebrazione della festa dell'Annunziata in coincidenza con un venerdì di quaresima si riferisce il Rito ambrosiano nella festa della SS. Annunciata in quaresima. Ricerche storiche e considerazioni (Milano 1887). Il discorso, impostato su una paziente indagine storica sì da ricondursi rigorosamente ai dettami del rito stabilito da s. Carlo Borromeo, afferma che qualsiasi deroga, seppur di lieve entità, può avere l'effetto catastrofico di minare l'edificio delle pratiche e delle regole liturgiche. Dunque "innovare è uccidere", perché ne possono seguire incalcolabili e inarrestabili trasformazioni.
Dopo la lunga pausa, l'attività del C. riprese con uno studio su La lira milanese nei secc. XI-XIII, uscito nelle annate 1914-15 del Bollettino italiano di numismatica, poi con la pubblicazione de Il cartario pagense di Chiavenna, sul Periodico della Società storica comense, iniziata nel 1916, terminata postuma nel 1919. Negli ultimi anni il C. si era ritirato nella sua villa sul lago di Como vicino a Rovenna (od. Cernobbio), dove morì il 20 maggio del 1918.
Oltre gli scritti citati si ricordano: Lettere inedite di dotti italiani del sec. XVI tratto dagli autografi della Biblioteca Ambrosiana, Milano 1867; Il libro della regola pastorale di s. Gregorio Magno ... , ibid. 1869; La seconda Spagna e l'acquisto di Ponente ai tempi di Carlomagno,testi di lingua inediti del sec. XIII tratti da un ms. dell'Ambrosiana, Bologna 1871; Il viaggio di Carlo Magno in Ispagna per conquistare il cammino di S. Giacomo, ibid. 1871; Rime di poeti italiani del sec. XVI, ibid. 1873; Il corredo nuziale di Bianca Maria Sforza Visconti, Milano 1875; La seconda e terza guerra punica, Bologna 1875; Cronica degli imperatori romani,testo inedito di lingua tratto da un codice della Biblioteca Ambrosiana, ibid. 1877; La vita solitaria di Francesco Petrarca,volgarizzamento inedito(di Tito degli Strozzi) del sec. XV,tratto da un codice dell'Ambrosiana, ibid. 1879; Compendio di storia romana di Lucio Anneo Floro,volgarizzamento inedito..., ibid. 1881; Studi sopra il "Padre Nostro", orazione di N. S. Gesù Cristo, Firenze 1885.
Per una bibliografia degli scritti del C. si vedano F. Zambrini, Le opere volgari a stampa dei secc. XIII e XIV, Bologna 1861, ad Indicem; A.Manno, L'opera cinquantenaria della Reale,Deputazione di storia patria di Torino. Notizie di fatto storiche,biografiche e bibliografiche sulla R. Deputazione e sui deputati nel primo mezzo secolo della fondazione, Torino 1884, pp. 229 ss., 425; E.Dervieux, L'opera cinquantenaria della Reale Deputazione di storia patria di Torino. Notizie di fatto storiche,biografiche e bibliogr. sulla R. Deputazione e i suoi deputati nel secondo mezzo secolo dalla fondazione,in occasione del suo centenario, ibid. 1935, p. 159.
Bibl.: P. Rotondi, I principi del duomo di Milano, in Arch. stor. ital., s. 4, t. 3, XXXVIII (1879), p. 451; G. Galbiati, Itiner. dell'Ambrosiana, Milano 1951, ad Ind.;A. Paredi, Storia dell'Ambrosiana, in L'Ambrosiana, Milano 1967, p. 44; Id., introduzione a Inventario Ceruti dei manoscritti della Biblioteca Ambrosiana, Milano 1973.