CARMINATI, Antonio
Scultore, nacque a Brembate Sotto (Bergamo) il 2 giugno 1859, morì a Milano l'11 maggio 1908. Uscito da una famiglia nella quale era tradizionale la lavorazione della pietra, venuto a Milano, frequentò i primi corsi dell'accademia di Brera. Fu poi discepolo del Butti a Milano, del Tabacchi a Torino e a Roma di Giulio Monteverde. Ritornato a Milano da Roma verso il 1889, presentò all'Esposizíone triennale del 1891, una statua Lavoro notturno, documento d'arte verista, ora nella civica galleria milanese d'arte moderna. Eseguì poi un San Luigi Gonzaga che soccorre un appestato per la chiesa di San Satiro in Milano, il monumento a mons. Luigi Nazari di Calabiana, arcivescovo di Milano per il cimitero di Groppello d'Adda, la decorazione figurativa in bronzo per la tomba Casati e altri lavori per i sepolcri Carcano, Bay e Nava nel cimitero monumentale di Milano. Notevoli, nella serie dei ritratti, sono quelli della signora e della signorina Moretti, e del commediografo E. A. Butti. Eseguì anche lavori per il Duomo di Milano, e partecipò alla commissione per la riforma del coronamento della facciata del tempio. Vinto, nel 1906, il concorso per il monumento a Giuseppe Verdi a Milano, morì mentre eseguiva la figura assisa del Maestro, e le due allegorie della musica classica ed eroica, che andarono disperse.
Bibl.: L. Callari, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912. Inoltre: il Necrologio, in Illustrazione italiana, I (1908), n. 20 e La famiglia artistica nel quarantennio della sua fondazione, Milano 1913.