CAPETTI, Antonio
Nato a Fermo il 15 maggio 1895, da Vittorio e da Clementina Tegani, si laureò in ingegneria industriale meccanica presso il politecnico di Torino il 27 ag. 1918. Nel 1919 vinse l'alunnato Gori-Ferroni di Siena per studi di perfezionamento nella meccanica. Dal io ott. 1918 Modesto Panetti lo volle con sé come assistente alla cattedra di meccanica applicata e costruzioni aeronautiche del politecnico piemontese, ove il C. rimase sino al 31 genn. 1925. Nel 1924 conseguì la libera docenza in macchine termiche. Dal 1° febbr. 1925 fu chiamato, quale professore straordinario di macchine termiche, dalla facoltà di ingegneria dell'università di Palermo, ove rimase fino al 31 ott. 1927.
Dal 1° nov. 1927 fu dapprima professore straordinario e poi ordinario di macchine fino al 31 ott. 1934, presso la facoltà di ingegneria di Padova. Dal 1° nov. 1934 fu chiamato a ricoprire la cattedra di motori per aeromobili presso la scuola di ingegneria aeronautica del politecnico di Torino, e dal 1° nov. 1947 fu trasferito alla cattedra di macchine dello stesso politecnico.
Fu preside della facoltà d'ingegneria del politecnico di Torino dal 1947 al 1955; direttore della Scuola di ingegneria aeronautica (oggi aerospaziale) dal 1950; presidente del comitato di ingegneria dei Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) dal 1961 al 1963; presidente dell'Associazione tecnica dell'automobile (ATA) dal 1954 al 1960; presidente della Fédération internationale des sociétés des ingenieurs techniciens de l'automobile (FSITA) dal 1955 al 1957; socio nazionale dell'Accademia delle scienze di Torino; medaglia d'oro di benemerito della scuola; rettore del politecnico di Torino dal 1° nov. 1955 alla morte, avvenuta a Torino il 22 gitigno 1970.
Caratteristica costante della sua metodologia scientifica fu la chiara e preliminare messa a fuoco di un particolare problema tecnico, che veniva analizzato scrupolosamente in modo tale da giungere ad identificarlo e quantizzarlo correttamente; ogni qualvolta possibile, veniva condotta parallelamente un'indagine sperimentale atta a verificare le previsioni e le intuizioni teoriche sino a costituire un nuovo solido strumento di conoscenza o di applicazione ingegneristica.
Il C. si sentì subito attratto dai campi della tecnica che erano ancora non esplorati o non completamente studiati dalla scienza e dalla ricerca sistematica e che ponevano il problema, talvolta assai arduo, di estrarre da una congerie disorganizzata di risultanze empiriche e di intuizioni pionieristiche gli elementi necessari per una sistemazione scientifica della materia. Il C. così provvide, dopo profondi ed appassionati studi, ad organizzare le conoscenze, poste su basi scientifiche, e a raccogliere in un volume la tematica dei motori per acromobili (Lezioni sui motori d'aviazione, Torino 1922), che continuò ad aggiornare nel tempo (Motori per aerei, ibid. 1924-25; Motori per aeromobili, ibid. 1939; Les performances des moteurs d'avions, in Selected Combustion Problems, II, London 1956).
Della feconda attività del C. nell'ateneo veneto fanno fede numerose opere, tra cui sono da ricordare i volumi Turbine a vapore (Padova 1927), Lezioni sulle macchine (I-III, ibid. 1928), Elementi della macchina (ibid. 1933). Inoltre, per suo merito, l'istituto di macchine della facoltà di ingegneria di Padova crebbe in prestigio e rinomanza grazie all'attrezzatura scientifica di cui fu dotato ed all'importanza delle ricerche che furono svolte anche da parte degli ingegneri che al C. facevano corona.
Quando il C. venne trasferito al politecnico di Torino, cominciarono a raccogliersi nel suo laboratorio i rappresentanti emergenti della novella scienza aeronautica (come il Cicala, il Ferrari, il Gabrielli). In quegli anni il C. stava creando le premesse di un'organizzazione scientifica e di ricerca che avrebbe raggiunto un livello di risonanza internazionale (si veda la nota, in collaborazione con F. Filippini, Il laboratorio dell'istituto di macchine e motori per aeromobili del politecnico di Torino, in Rivista ATA, XI [1958], pp. 150-153). Proprio in quegli anni venne affidato al C. il compito di realizzare presso il politecnico la galleria del vento per le prove dei motori in condizioni di alta quota, mentre proseguiva le sue ricerche nel settore dei motori veloci.
Divenuto rettore magnifico, nel 1955, il C. provvide a trasferire la facoltà nella nuova sede voluta dal Perucca, che ne aveva iniziato la costruzione, impresa che riuscì a completare nonostante difficoltà di ogni genere.
Come si può evincere da alcune delle memorie già citate, il contributo scientifico del C. fu fondamentale per lo studio del moto dei fluidi nei condotti di aspirazione e dei sistema di alimentazione del motore alternativo. L'inizio degli studi dei C. in questo settore si può ricercare nelle conclusioni che egli raccolse nella memoria Contributo allo studio del flusso nei cilindri dei motori veloci, in Ingegneria, II (1923), n. 8, pp. 206-210, e continuò con successivi approfondimenti teorici in questo settore fino al 1950, anno in cui pubblicò, tra l'altro, la nota Alcuni problemi del motore a carburazione a due tempi da automobile, in Rivista ATA, III (1950), pp. 127-132.
È opera fondamentale nel settore scientifico e testimonianza dei risultati cui era pervenuto il C. nel campo delle ricerche, in problemi allora vitali per i motori aeronautici la memoria Esperienze sulla refrigerazione ad aria con pressioni e temperature diverse dei cilindro di un motore stellare riscaldato elettricamente, in Aerotecnica, XXIII (1943), pp. 3-23. Come si è detto, le ricerche in questo settore non poterono essere proseguite a causa dello scatenarsi dell'ultimo e più duro periodo della seconda guerra mondiale.
Un altro settore, allora quasi pionieristico, di interesse per il C., fu quello dei turbocompressori e quello dei propulsori a reazione ed a turbina a combustione interna. Sono in proposito da ricordare gli studi iniziati pochi anni dopo la fine della prima guerra mondiale, che lo avevano portato ad impostare validamente il problema scientifico e tecnico dei calcolo dei turbocompressori, in una epoca in cui questo tipo di macchina era appena uscito dallo stadio di curiosità tecnica. Sono ugualmente da ricordare le sue memorie Considerazioni sui propulsori a reazione ed a turbina a combustione interna, in Aerotecnica, VIII [1928], pp. 1032-1035, e Prospettive della turbina a combustione interna nell'impiego aeronautico, ibid., XII (1932), pp. 973-1007, opere che, anche per motivi tecnologici e di scienza dei materiali legati a materiali, allora non esistenti, che avrebbero dovuto essere in grado di resistere alla elevatissima temperatura in gioco, vedevano la luce in anni in cui la turbina a gas, in particolare, sembrava lontana dal poter essere utilizzata e tanto meno per la propulsione aeronautica. Le ricerche nel settore proseguirono anche quando la turbina a gas era ormai affermata e in proposito si ricordano le memorie La turbina a gas, in La Termotecnica, I (1947), n. 2, pp. 62-72; Sulla scelta del rapporto di compressione più economico nelle turbine a gas a ciclo rigenerativo, ibid., II (1948), n. 2, pp. 187-190; La turbina a gas negli impianti a ricupero, ibid., IV (1950), n.4, pp. 127-133; Problemi della combustione continua negli avviomotori, in Aerotecnica, XXXVIII (1958), pp. 3-7; Studio teorico del comportamento delle turbine a gas a più alberi per autoveicoli, in Rivista ATA, XVII (1964), pp. 592-597.
Negli anni che intercorsero tra il 1932 ed il 1946 il C. continuò le sue ricerche relative ai cicli termodinamici, alla regolazione della turbina a gas ed a varie problematiche relative alla costruzione di macchine, come lo studio dell'equilibramento delle masse rotanti ad elevata velocità, il calcolo di resistenza a flessione delle bielle dei motori veloci ed il calcolo dei periodi di oscillazione torsionale libera degli alberi.
Per ricordare l'opera fondamentale dei C. nel settore delle macchine, la Società ingegneri e architetti in Torino, pubblicò a Torino nel 1965 l'opera Macchine termiche. Saggi in onore di A. C., in cui sono ricordate le principali opere sue che si erano concluse con la memoria Indici di elasticità dei motori a combustione interna, in Rivista ATA, XVII (1965), pp. 331-332.
Il C., nel corso della sua intensa attività di ricerca e didattica, era andato progressivamente trasferendo nei volumi destinati ai suoi allievi i risultati delle sue più avanzate ricerche e scoperte, così, oltre alle opere in precedenza ricordate, videro la luce Lezioni di meccanica industriale, Torino 1919; Lezioni di macchine termiche, ibid. 1921; Lezioni sui motori termici ed idraulici, Palermo 1925; Motori a combustione interna, Torino 1945; Compressori di gas, ibid. 1950; Turbine a gas e turboreattori, ibid. 1955; Turbine a gas. Corso dirigenti industriali, Milano 1951; Cicli termodinamici. Corso sulle turbine a gas specialmente applicato alla propulsione aerea, Torino 1952; Motori termici, ibid. 1964.
L'ultima opera costituisce una pietra miliare nel settore della trattatistica delle macchine, anche per la profondità della trattazione degli argomenti, quasi sempre affrontati e risolti in modo originale e con linearità cartesiana di deduzione.
Fonti e Bibl.: F. Filippi, A. C. (1895-1970). Cenni commemorativi, in Atti della Accad. delle scienze di Torino, cl. di scienze fisiche, CVI (1971-72), pp. 137-44; J- C. C., In morte del prof. ing. A. C., in Bollettino d'informazioni dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Torino, IV (1970), p. 27. Sono state inoltre utilizzate una commernorazione, inedita, pronunciata nel politecnico di Torino il 23 giugno 1970 da Matteo Andriano, allora direttore dell'istituto di macchine e motori per aeromobili dei politecnico piemontese, e notizie avute dal figlio del C., Ugo Capetti.